Federica Pellegrini scatta una tenerissima foto al marito che si prende cura della loro neonata ancora in ospedale: guarda

  • Matteo Giunta è rapito dalla figlia Matilde, venuta al mondo mercoledì 3 gennaio
  • La sportiva è ricoverata al Sacro Cuore Don Calabria dove ha partorito

Non sono ancora tornati a casa. Federica Pellegrini scatta una tenerissima foto al marito che si prende cura della loro neonata ancora in ospedale. La sportiva è ricoverata al Sacro Cuore Don Calabria a Negrar di Vampolicella, in provincia di Verona, dove ha partorito: mercoledì 3 gennaio alle 6.51 ha dato alla luce la sua prima figlia. Lei e Matteo Giunta l’hanno chiamata Matilde.

Federica Pellegrini scatta una tenerissima foto al marito che si prende cura della loro neonata ancora in ospedale

“Meringa”, così l’avevano soprannominata quando la bimba era ancora nel pancione della mamma, finalmente è arrivata ad arricchire le loro vite. La 35enne e il suo ex allenatore 41enne, ora compagno di vita, non potrebbero desiderare di più.

Matteo è rapito dalla figlia Matilde, appoggiato teneramente nel lettino dov’è stata adagiata la piccola, la osserva, quasi incredulo sia veramente ‘sua’. La Divina non resiste e lo immortala. Entrambi condividono l’immagine nelle loro storie su Instagram. Sono genitori appagati e gioiosi.

Matteo Giunta è rapito dalla figlia Matilde, venuta al mondo mercoledì 3 gennaio

A casa è tutto pronto per accogliere la bambina: la cameretta è completa, con tanto di deliziosi murales. Ci sono anche i quattro bulldog francesi della coppia dipinti sui muri. Vanessa, Rocky, Cesare e Bianca, i simpatici animali, in carne e ossa dovranno diventare complici di Mati, che non dormirà nel letto coi genitori. E’ stata la Pellegrini stessa a confessarlo a Vanity Fair. “Sicuramente lei dormirà nella sua culla e non con noi: sul letto ci sono i quattro cani, ha spiegato. Non possono spostarli: “Impossibile ormai. Abbiamo sbagliato all’inizio. Diciamo che avendo fatto degli errori educativi con loro, magari questa volta riusciremo a fare meglio…”.