''Grazie alla psicoterapia ho imparato a guardarmi allo specchio'': la figlia di Roberto Mancini parla della sua paresi congenita

Camilla Mancini, figlia dell’ex ct della Nazionale Roberto Mancini, 60 anni, e di Federica Morelli, racconta il suo dolore, quello che l’ha ispirata nel primo romanzo, Sei una farfalla, edito da Mondadori. A Chi parla del libro che vive come una liberazione e della sua paresi congenita che interessa il lato destro del volto. Da piccola aveva difficoltà ad accettarsi, adesso è tutto cambiato: Grazie alla psicoterapia ho imparato a guardarmi allo specchio”.

''Grazie alla psicoterapia ho imparato a guardarmi allo specchio'': la figlia di Roberto Mancini parla della sua paresi congenita

La ragazza al settimanale svela: Da adolescente mi facevo le foto a metà. Mi mettevo davanti allo specchio e scattavo coprendo con il telefono il lato destro del viso, quello colpito dalla paresi. I miei genitori si arrabbiavano molto, mi dicevano: ‘devi farti le foto dritta, sei bellissima’. La verità è che più ti nascondi più accentui il difetto”.

Camilla, 27 anni, racconta: “Da adolescente mi facevo le foto a metà”

Ha subito bullismo. Camilla confessa: A sette anni i miei compagni di scuola mi dicevano che non potevo giocare con loro, che avevo la bocca storta. Fino a quel momento non sapevo di essere diversa, io mi guardavo allo specchio e quella ero io. Tornavo a casa e chiedevo ai miei genitori: ‘Perché sono diversa?’. Quelle parole mi hanno segnata”.

La ragazza col genitore 60enne, ex giocatore ed ex ct della Nazionale

Nonostante il cognome famoso, Camilla porta addosso le cicatrici del suo percorso: Non c’è cognome che possa fare da scudo alle sofferenze e ai dolori, che possa proteggere da quella che è la vita”. Ora però è tutto diverso: “Da piccola facevo fatica a guardami, perché non mi riconoscevo. Grazie a un lavoro di psicoterapia, ho imparato a guardare gli specchi, a guardarmi allo specchio. Per lei la bellezza è “l’essenza di una persona, l’insieme delle vibrazioni che trasmetti. Raramente mi fermo all’aspetto esteriore”. Quando le si domanda se si veda bella, replica: “Sì, e mi fa ridere dirlo”. Ha finalmente imparato a volersi bene.

Lascia un commento
Exit mobile version