- L’attore 44enne presenta il suo libro, dedicato al genitore scomparso il 23 dicembre 1995
- “Ci sono troppe incongruenze, spero che il libro serva a risvegliare le coscienze di chi era con lui”
Vuole la verità. Francesco Arca in tv esprime apertamente i suoi dubbi sulla drammatica e misteriosa morte del padre, scomparso il 23 dicembre 1995, quando lui aveva 16 anni. A Verissimo presenta il suo libro, “Basta che torni”, dedicato proprio al genitore. Spiega il titolo scelto: “Papà era un paracadutista, quando partiva gli dicevo sempre questa frase: ‘Basta che torni' e funzionava perché lui è sempre tornato”. Fino a quel maledetto giorno…
Silvano, un paracadutista originario di Oristano, perse la vita a causa di ferite da arma da fuoco durante una battuta di caccia. L’attore 44enne ha tanti dubbi in merito all’incidente di cui è stato vittima il papà. “Era uscito la mattina presto per andare a caccia e non è mai tornato. C'è stato un presunto incidente durante la caccia. Sono state fatte delle indagini, poi questo è un giudizio del tutto personale, non ho le basi, di legge, per poter dare un giudizio su questa vicenda. Umanamente dico che qualcosa è andato storto”, sottolinea. Poi si scioglie in lacrime rivedendo le foto che lo immortalano insieme a lui.
Arca vorrebbe che quel velo di mistero che avvolte la morte del padre scompaia. “Secondo me ci hanno raccontato una versione vicina alla verità. Ci sono tantissime incongruenze che sono venute fuori successivamente. Il caso è stato chiuso, poi mia madre, grazie anche all'appoggio di tutti i militari amici di mio padre, lo ha fatto riaprire, ma è stato richiuso. Te ne fai una ragione, vai avanti, cerchi di capire che nella vita non sempre si può arrivare alla verità. Bisogna accontentarsi di un qualcosa che le si avvicini”, dice amaro.
“Spero che questo libro possa risvegliare la coscienza di chi era con lui e che possa arrivare una verità. La rabbia, l’animosità sono passate, adesso ho il cuore tranquillo. Mi basterebbe un pizzico di verità, oggi sarei pronto a perdonare. Non sto accusando nessuno, ma il dubbio che non si sia trattato di un incidente c’è”, conclude Francesco.