- Il leader de Le Vibrazioni non desidererebbe che le immagini della loro figlia Nina finiscano sul social
- Ben sette anni dopo la fine del loro matrimonio il 48enne e la 44enne davanti a un’altra disputa
A distanza di sette anni dalla fine del loro matrimonio, sarebbero nuovamente davanti a uno scontro. Francesco Sarcina avrebbe querelato l'ex moglie Clizia Incorvaia, lo scrive La Repubblica. Il leader de Le Vibrazioni non desidererebbe che le immagini della loro figlia Nina, 9 anni, finiscano sul social. “Lei, malgrado una querela, tre integrazioni di denuncia e una causa civile, continua a pubblicarle”, si legge sul quotidiano. La questione “riguarda la privacy di una bimba". La definirebbe "sfruttata per fare soldi dalla madre che invece pubblicamente aveva dichiarato di avere il consenso del papà e di esporla di comune accordo”, si legge.

Ci sarebbe un sms incriminante, integrato nella denuncia del cantante 48enne. “Alle mie richieste via messaggistica rivolte alla Sig.ra Incorvaia – si legge nel documento di cui Repubblica è in possesso - di cessare di utilizzare l’immagine di nostra figlia sui social e a fini pubblicitari, la stessa mi ha risposto testualmente: ‘Io li campo grazie ai brand di moda e pago la scuola, vestiti, etc’. Come da screenshot che si allega. Ammettendo dunque che l’immagine della bambina viene utilizzata anche al fine di trarne un profitto economico. Senza alcuna autorizzazione e controllo dello scrivente su siffatta gestione”.
Sarcina temerebbe “ripercussioni sullo stato psico-fisico” della bambina che, a suo dire, la mamma mostrerebbe anche taggando profili di aziende di moda di cui la figlia indossa i capi. “In particolare è stato pubblicato un video di sponsorizzazione per l’azienda di calzature in cui si vede Nina indossare le scarpe da pubblicizzare. E’ stato altresì pubblicato un video in cui si vede il volto di Nina all’interno della sua cameretta intenta ad apporre degli adesivi sulle parete della stanza al fine di pubblicizzare la pagina taggata all’interno del video”. Così si leggerebbe nella querela che Repubblica mette nero su bianco.
“Il comportamento contrario alla legge tenuto in relazione alla pubblicazione delle foto della minore – si legge ancora nella querela – era già stato stigmatizzato nella precedente denuncia fatta nel 2019. Poi rimessa esclusivamente perché la Sig.ra Incorvaia anche per tramite degli avvocati aveva interrotto tali condotte. Le stesse sono tuttavia riprese. Non è mia intenzione tollerare un simile atteggiamento riservandomi di agire con una istanza innanzi al tribunale dei Minorenni affinché venga valutata la situazione anche in sede civile ritenendo detti comportamenti gravemente lesivi per il sano sviluppo psico-fisico di mia figlia Nina”.
L’istanza è stata presentata e ora è al vaglio della magistratura civile. “Abbiamo richiesto all’autorità giudiziaria di operare una rigorosa verifica, volta ad accertare, alla luce delle numerose foto e video prodotte senza il consenso del padre, se vi sia stato o meno uno sfruttamento a fini commerciali dell’immagine della minore. Questo in violazione del fondamentale diritto alla tutela dell’infanzia, che rischia di essere gravemente compromesso dall’esposizione mediatica di questo materiale. Con conseguente possibile compromissione dello stesso benessere fisico e psichico della bimba. E con pregiudizio alla sua possibilità di un’equilibrata crescita ed inserimento sociale, compromessa da una continua, ossessiva esposizione mediatica”. Questo ha dichiarato Mariapaola Marro. E’ la penalista che difende Sarcina nella vicenda.