Gabriel Garko a volte ha il viso gonfio perchè ha problemi alla tiroide: è colpa dei farmaci che prende. L'attore, dopo le polemiche successive all'ospitata a L'Arena, dove il suo volto era apparso notevolmente diverso, al punto che tutti si erano interrogati sul presunto 'ritocchino', ha deciso di svelarlo in una lettera-confessione inviata a Tv Sorrisi e Canzoni, dopo aver già parlato a La Repubblica ed essere apparso in una clip sempre da Massimo Giletti domenica scorsa per mostrare la sua vera faccia.
Ha problemi alla tiroide e, a causa della cura che deve seguire, Gabriel Garko capita che abbia il viso gonfio. Tutto è iniziato per alcuni problemi respiratori riscontrati dal 42enne durante un viaggio in aereo. Una volta atterrato, Gabriel Garko è andato dal medico, che, dopo averlo visitato, gli ha diagnosticato problemi alla tiroide.
"Ti danno la cura assicurandoti che non ci sono controindicazioni e invece, all’improvviso, la faccia ti si gonfia come un pallone e magari sei sul set. L’operatore comincia a dirti che sei un disastro, che sembri Garko con il mal di denti. Cambi medico, cambi terapia e intanto ti dicono che hai problemi alla tiroide...", ha spiegato Gabriel Garko nella lettera inviata al settimanale.
"Bisognerà riequilibrare i valori ma nel frattempo sembro una fisarmonica: gonfio – sgonfio – gonfio. E la giostra continua a girare, mica puoi scendere: ci sono gli impegni da portare avanti, i contratti da rispettare, la gente che lavora per te da retribuire. Non sarà un “problemino” di salute a frenarmi. Io sono quello che ha appiccicato addosso un nome da vincente. Coraggio! - ha continuato l'attore - Sabato prima della trasmissione tiro un sospiro di sollievo: sgonfio! Ma la domenica mattina mi sveglio e sono un po’ gonfio. Chiamo il dottore, gli spiego che con la faccia ci lavoro e che tra poche ore sarò in televisione. Lui mi consiglia di non andare in onda. Basterà cambiare cura. Ma io non posso dare buca a Giletti...".
Riferendosi a tutto il polverone alzatosi su di lui, ha poi concluso: "Faccio questo lavoro da molti anni eppure sono rimasto senza parole davanti a tanto furore mediatico. Davanti alla gioia maligna di tanti giornalisti che hanno pubblicato immagini e titolato articoli senza verificare, senza interpellarmi. I miei avvocati insistono per una causa perché questa volta hanno picchiato duro: facciano loro. Ma io devo anche ringraziarli questi professionisti dell’odio perché mi hanno svegliato, mi hanno fatto vedere un altro squarcio di realtà: ho stanato i finti amici e ho scoperto quelli veri".