- L’attore 50enne lo ha fatto a ottobre 2020 in diretta tv al GF Vip eppure ora si dice contrario
- “Mi fa paura diventare padre in questa società, ma adotterei: no utero in affitto”
Gabriel Garko a ottobre del 2020 si rese protagonista di un plateale coming out, ospite al GF Vip. Nonostante aver ammesso di essere gay a telecamere accese, l’attore 50enne al Corriere della Sera svela: “Non sono d’accordo col coming out”. E spiega perché.
“Non sono molto d’accordo col coming out: la vera normalità ci sarà quando non sarà più necessario doverlo fare. Innanzitutto, non è che tutti devono sapere i fatti tuoi, non è assolutamente giusto che una persona debba confessare pubblicamente la sua omosessualità solo perché la società impone che tutti devono essere eterosessuali. E se il mondo fosse al contrario? E se gli etero dovessero fare coming out?”, dice Garko al quotidiano.
I suoi genitori hanno sempre saputo la verità e l’hanno lasciato libero di dichiararla al resto del mondo quando ha deciso di farlo, dopo aver nascosto la sua vera natura per anni: “Assolutamente sì. Hanno sempre saputo la mia verità, erano molto evoluti, non erano bigotti, non mi hanno trasmesso dei tabù e sono sempre stati miei complici. Quindi credo che, se in una famiglia normale padre e madre dicessero ai figli che esistono l’uomo etero, quello gay, la donna lesbica, il trans... eccetera, tra vent’anni non ci sarebbero più problemi nel dichiararsi serenamente in un modo o nell’altro”.
Tempo fa Gabriel aveva espresso la volontà di diventare finalmente padre. Ora la pensa diversamente: semmai lo facesse, però, dice di no al cosiddetto ‘utero in affitto’. “Non vorrei mettere al mondo una nuova vita. Semmai sarebbe bello adottare un bambino, per dagli la possibilità di una vita migliore", sottolinea. Aggiunge: "Per esempio, non capisco per quale motivo i single non possano assumere questo ruolo, oppure una famiglia arcobaleno. L’importante è che siano delle brave persone e che possano assicurare la giusta, dovuta dignità a un orfano. Però, pur avendo pensato spesso a compiere questo passo, oggigiorno forse non mi sento più motivato a diventare padre. Non mi piace la società in cui viviamo. Detesto l’accanimento morboso che impazza sui social”.
“Oggi più che mai, i giovani devono poter contare su una famiglia sana alle spalle, per difendersi dal mondo virtuale, dove tutti si sentono in diritto di giudicare tutti”, aggiunge perentorio l’artista.