Elena Majoni sceglie L'Arena di Massimo Giletti in onda su Rai Uno per raccontare le violenze subite da Gabriele Muccino. Dopo la lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, l'ex moglie del regista va in tv. Si sente rinata. Dopo dieci anni di causa presso il Tribunale di Bologna ha avuto l’affido esclusivo del figlio avuto nel 2003 dal cineasta.
E' seria in volto. Elena Majoni rivela di "aver subito continue violenze" da Gabriele Muccino. "Non esiste una sentenza che abbia sanzionato in modo specifico Gabriele Muccino per le violenze raccontate - sottolinea il conduttore de L'Arena - Esiste una sentenza che le attribuisce in via esclusiva l'affido di suo figlio".
Elena Majoni e Gabriele Muccino si sono sposati nel 2002, la donna è diventata un 'ex moglie' nel 2006. Gli anni insieme sono stati dolorosi. "Era un personaggio popolare, temevo di alimentare rumore inutile", spiega la 42enne. Ha deciso di andare per vie legali: "Mi sono resa conto che sarebbe stato un danno per nostro figlio. A quel punto ho aperto gli occhi, ma è meglio aprirli un po' prima". La donna ha invitato chi subisce violenze a "non mollare mai".
Elena Majoni a L'Arena commossa racconta dello schiaffo che le ha rotto il timpano e rovinato la carriera da musicista: "Ero al telefono con mia mamma vicino alla finestra, Gabriele si è avvicinato, probabilmente alterato, e mi ha tirato uno schiaffo. Ricordo un fischio lunghissimo, forte. Ero sotto choc, non capivo niente. Sono andata al pronto soccorso, continuavo a dire di aver sbattuto la testa ma i medici, che diagnosticarono la perforazione del timpano, non mi credevano".
In quel periodo Gabriele Muccino "aveva un atteggiamento molto estremo, dal 'mi dispiace, perdonami', al 'tu non sei abbastanza sensibile, non capisci la mia sofferenza', mi faceva sentire in colpa". "Ero innamorata e quando sei innamorata tendi a a giustificare, a perdonare, a cercare di comprendere", sottolinea con voce sofferente l'ex moglie del regista parlando del rapporto con Gabriele Muccino.
Ci sono stati altre violenze, dimostrate "dai documenti di un altro ricovero". Elena ha detto basta. "Una volta Gabriele voleva che gli dicessi che lo amavo: mi prese la bocca, mi tirò la mascella. Ebbi problemi per più di un mese con la masticazione, mi ha rotto un dente. Allora ho deciso di andar via, per nostro figlio", racconta.
Il processo è stato difficilissimo: Silvio Muccino, fratello di Gabriele Muccino, chiamato a testimoniare sull'episodio del timpano lacerato, ha negato tutto, poi però, come raccontato da lui stesso sempre a L'Arena, ha deciso di ritrattare. "Silvio ha difeso suo fratello come io ho difeso mio marito, abbiamo fatto lo stesso errore", commenta Elena. La denuncia è stata archiviata, ma poi tutto è cambiato.
"Mi hanno aiutato molto la mia famiglia, i fratelli, i vicini e poi Nicola, mio attuale marito, padre del mio secondo figlio". Anche le avvocatesse Rosella Festa e Virginia Lusa del Foro di Bologna non hanno mai perso la speranza di vittoria. "Non vi isolate, raccontate: se non riuscite a farlo con le autorità, almeno parlatene con qualcuno", dice Elena Majoni rivolgendsi alle altre donne.