- Il cantautore 52enne presenta la sua biografia Residui di rock'n'roll e lo racconta
- A La Repubblica parla di musica e anche del privato difficile
- E’ stato sposato per 17 anni con Francesca Dall’Olio e ha quattro figli: Ginevra, Giselle, Giosuè e Giona
Gianluca Grignani presenta la sua biografia Residui di rock’n'roll in una lunga intervista a La Repubblica. Il cantautore 52enne nel libro si mette completamente a nudo, parla della sua musica, ma anche di un’esistenza fatta di momenti difficili e di depressione. “Vivo un periodo non facile”, confessa. Spiega dove sta trovando la forza di reagire.
L’artista è stato sposato per 17 anni con Francesca Dell’Olio, dal 2003 al 2020. Da lei, fotografa e insegnante di yoga, ha avuto quattro figli, Ginevra, Giselle, Giosuà e Giona, nati rispettivamente nel 2004, nel 2008, nel 2009 e nel 2012.
Adora i suoi ragazzi. Nonostante un passato complicato e fatto di eccessi, in cui c’è stata anche la droga, quando gli si domanda cosa cerchi di insegnare ai suoi figli, Gianluca replica: “Non saranno come me e credo, per ora, di essere riuscito a difenderli. Molti dei miei colleghi non ci riescono, ma il mio obiettivo più grande è tenerli lontano dalla ‘sgretolazione’ che può arrivare dalla fama. E poi mi aiutano”. Il giornalista gli domanda in che cosa. Lui non ha dubbi e si apre ancora di più.
“Vivo un periodo non facile - sottolinea Grignani - la depressione porta a chiederti se ciò che hai fatto e ciò che farai è abbastanza. Ma loro mi danno tutta la forza necessaria per reagire”. Facendo riferimento al libro, poi, sugli stupefacenti dice: “C’è un capitolo che si chiama 'Il mostro' e inizia con un bel po' di droga in un sacchetto. Anche qui: le speculazioni sono state tantissime. Dovevo raccontare la mia versione. Solo che ho scelto di farlo in maniera quasi narrativa. Anche perché se dovessi essere più preciso farei finire la favola di qualcuno”.
Ha subito molestie da piccolo durante un campo scuola del Coni e lo racconta: “E’ successo tanti anni fa ed è stato devastante per me. L’ho fatto per denunciare: queste cose accadono ancora”.