Giorgia Palmas svela come sceglie le foto della figlia Sofia, 12 anni, avuta dall’ex compagno Davide Bombardini, da postare sui suoi account. L’ex velina insieme a Filippo Magnini nella lunga intervista concessa a Donna Moderna parla dei social nella sua vita e in quella delle piccole, anche di Mia, nata 25 settembre dall’amore con il nuotatore 39enne che presto diventerà suo marito. “Le faccio vedere a Sofia, chiedendole il permesso”, confessa.
Quando le si domanda chi tra lei e Filippo trascorra più tempo sui social, Giorgia ammette: “Io e io. Ma non per vanità: posto di frequente tutorial di trucco e quindi mi muovo spesso tra specchio e cellulare”. Ha ben 1 milione e 800 mila follower che non si perdono un suo post come pure le sue storie su Instagram.
“Posso essere sincero? Vivrei bene anche senza, ma essere sui social è ormai necessario se vuoi promuovere i tuoi progetti e avere un contatto diretto con i fan. Per esempio, sono mezzi utilissimi per far conoscere Remind, un progetto che mi sta molto a cuore. Un’idea nata con la complicità del mio coach Claudio Rossetto, del nutrizionista Luca di Tolla e di Mike Maric, campione del mondo di apnea: un tour tra le città italiane, con una/due giornate per avvicinare i ragazzi allo sport, anzi al nuoto visto che entrano in vasca con me. Un progetto, totalmente gratuito, rimandato per via del Covid ma che non vedo l’ora di riprendere”, fa sapere invece Magnini.
Essendo genitori, inevitabile chiedere ai due cosa pensino dei social in relazione ai minori, in questo caso alle due bambine, Sofia e Mia. Giorgia Palmas non ha dubbi a riguardo: “Social sì, ma con giudizio e con grande attenzione. Sofia per il momento ha solo un account di Tik Tok privato ma è molto tecnologica grazie anche ai corsi sul digital che ha seguito a scuola. E questo è un bene: bisogna avere competenze per riconoscere le possibili insidie”.
Poi la Palmas svela: “Riguardo all’esposizione mediatica delle mie figlie, ho scelto la discrezione. Pochissime foto e, quelle poche, le faccio vedere a Sofia, chiedendole il permesso. Non critico chi espone se stesso e la propria famiglia in modo più massiccio: sono scelte, ma io preferisco tutelare (sino a dove posso) la privacy delle mie figlie”.