“Io e papà cercavamo da anni un film che piacesse ad entrambi”, ha dichiarato Michael Douglas, al quale, dopo la lavorazione della pellicola, il padre Kirk ha detto: “Cavolo, sei un grande attore”. Uscito a fine aprile sugli schermi americani, “Vizio di famiglia” - “It runs in the family” il titolo originale - riunisce tre generazioni di Douglas, dal decano Kirk, 86 anni, al giovane Cameron, 24 anni, nato dal primo matrimonio di Michael con la produttrice Diandra Luker.
Il film per la regia di Fred Schepisi (Creature selvagge, La casa Russia, Roxanne) è una tragicommedia dove la fiction si confonde abilmente con la realtà. I Gromberg sono un’importante famiglia newyorkese, di successo all’esterno, ma in profonda crisi all’interno. Il capo famiglia coriaceo e all’antica Mitchell (Kirk Douglas), scampato ad un infarto, stenta ad affrontare la propria mortalità. Alex (Michael Douglas), suo figlio, per tutta la vita ha cercato di non somigliargli, ma, come lui, non riesce a relazionarsi con proprio figlio ribelle, Asher (Cameron Douglas), il quale non ha voglia di studiare e nel tempo libero coltiva e spaccia marijuana (nel passato Cameron ha avuto seri problemi con la droga e l'alcol). Eli (Rory Culkin, fratello minore del più famoso Macaulay, protagonista di "Mamma ho perso l'aereo"), il fratello di Asher, ha soli 11 anni, ma pare il più maturo di tutti. In costante ostilità fra loro, diversissimi eppure simili, i "maschi" dei Gromberg vengono messi in riga da Evelyn (Diana Dill prima moglie di Kirk e madre di Michael), moglie devota di Mitchell e coccolati da Rebecca (Bernadette Peters), la moglie di Alex, impegnata nel tentativo di conciliare la propria vita professionale di psicologa con quella familiare. La sera della cena di Pesah (Pasqua ebraica) ci sarà l’ultimo disperato e maldestro tentativo di riconciliazione prima che gli eventi facciano “scoppiare” del tutto la famiglia Gromberg.
Il vizio di questa famiglia a quanto pare, nonostante l’affetto, consiste nell'essere in conflitto con il genitore, ma forse questo è un vizio di ogni vera famiglia, spesso celato dietro i teneri, frustranti, rassicuranti, malsani e inesorabili legami.