Secondo capitolo della telenovela Sanremo: ancora una volta è stata una serata all'insegna degli abiti più stravaganti ed improbabili mai concepiti.
Quasi come fosse stato un tentativo a riprovarci, Serena e Claudia, le primedonne dello spettacolo, hanno introdotto anche ieri la serata impegnandosi in quello che è ormai lo stachetto musicale di rito, dove parole e passi di danza si sprecano per dare il via alla competizione. Purtroppo però, anche questa volta, sia la Gerini che la Autieri non hanno saputo mettere in risalto in modo adeguato la loro bellezza e bravura: l'attrice romana sembrava sempre essere avvolta nella carta trasparente come una valigia all'aeroporto, con un make up che in alcuni momenti poteva farla assomigliare ad una Courtney Love di provincia; mentre la giovane napoletana, sempre alle prese con drappi e strascichi troppo lunghi e scomodi, ha cercato di impegnarsi come poteva facendo felici i signori in poltronissima solo per un istante, quando ballando ha generosamente mostrato la biancheria intima.
Così, sotto la supervisione e la forte presenza di Pippo, si sono avvicendati sul palco dell'Ariston gli artisti annunciati in scaletta che prevedeva, come esibizione d'apertura, la giovane Anna Tatangelo e lo schivo Federico Stragà: look da infermiera di periferia somigliante ad una piccola Manuela Arcuri lei, sotto tono e troppo alternativo lui per una canzone simile a quelle ascoltate fino a quel momento. Le nuove proposte poi sono proseguite con un alto standard vocale, ma con una sempre scarsa interpretazione dei brani forse dovuta alla poca esperienza, fatta forse eccezione per l'allieva della scuola di "Saranno Famosi", Maria Pia Piazzolla, che è entrata in scena come una fragola transgenica finita in un frullatore a strillare la sua canzone del cui testo non si è percepita alcuna chiara parola.
Da quel momento in poi la competizione è decollata verso una sorprendente Antonella Ruggero, a metà tra Greta Garbo e Pocahontas, che introducendo la sua meravigliosa performance con un' asse da stiro provvista di corde - meglio identificata come chitarra hawaiiana - ha dimostrato la classe e la professionalità necessarie per un simile palcoscenico. Dopo di lei si sono avvicendati una romantica Alexia, decisa a non mollare mai il look pantaloni-top, e lo stravagante duetto formato da Little Tony e Bobby Solo: riesumati chissà da quale scantinato, i due cloni nostrani di Elvis hanno divertito il pubblico con quello che sarà senza ombra di dubbio il tormentone estivo di ogni balera della riviera romagnola, conquistandosi così un posticino nell' Olimpo della classifica di gradimento della giuria specializzata.
Lo spettacolo è proseguito con un noioso e stantio monologo di Montesano che ha sottratto più di venti minuti alla gara canora, ripresa con una struggente Giuni Russo e una spensierata e gradita Syria. Gli ospiti stranieri, annunciati in apertura come Rod Stewart e Des'Ree - e non Desirè come ha pronunciato l'emozionata Autieri - hanno aggiunto una nota di eleganza e una ventata di aria fresca a quella che inziava ad essere ancora una volta una serata all'odor di muffa.
Ma nonostante tutto questo, che lo spettacolo vada avanti!
Nella foto: Il ciuffone di Little Tony (Gossip.it)