L'ex marito in una lettera aperta l'ha invitata rifarsi una vita, a trovarsi un nuovo amore. Ma lei non ci sta. Irene Pivetti risponde ad Alberto Brambilla con un'altra missiva pubblicata sul settimanale DiPiù.
"Ciao Alberto, ho letto la tua lettera, e ci ho pensato su. Non sapevo come avrei reagito; ancora oggi, a tre anni di distanza, quello che preferisco è non pensarci proprio, a noi due, e vivere ogni giornata come se fosse la prima di quelle che verranno. Nessuna garanzia sul risultato, ma anche nessun rimpianto. E' un modo per nascondersi, lo so, ma non fa male a nessuno, e mi aiuta molto (...)", esordisce l'ex Presidente della Camera. Poi ringrazia il padre dei suoi figli per le cose che ha scritto nel ripercorrere il loro amore, trasformatosi successivamente in dolore. Ma non vuole ricordare i momenti bui, ora che, comunque, tra loro è tornato il sereno. Non sono più una coppia, però, e Brambilla questo l'ha ribadito, svelando di aver avuto, dopo la separazione, altre storie. Irene si definisce testarda: "(...)E' prima di tutto per questo - scrive - per una ragione umana e non divina, che non volevo, e ancora adesso non riesco a considerare finito il nostro matrimonio. Certamente cambiato, d'accordo, noi separati senz'altro; del resto, si può amare solo liberamente, e bisogna volerlo entrambi. Perciò lo so che non vivremo più insieme. Magari - prosegue la Pivetti - non ho tanta voglia di parlare di altri tuoi sentimenti ' di altre compagne, di altri percorsi', come hai scritto nella tua lettera. Ma ti comprendo, e ti rispetto. Però non sperare che ne cerchi anch'io. Cos'è, vuoi mettere al sicuro la nostra distanza? Scherzo, lo so che lo dici perché mi vuoi bene, ma come potrei desiderare un rimpiazzo, una protesi, una gamba di legno al posto di quella che è stata, e sarà per sempre, una parte di me? Zoppico, eccome, poco ma sicuro, ma cammino, santo cielo, e a passo spedito pure! Vuole dire che qualche volta ancora me la prendo, povero te, come se avesse un senso, come se fosse ieri. Però non ho alcuna intenzione di mollare e, soprattutto, sono una donna serena (...)".
Per Irene il matrimonio resta un patto che non si può spezzare e, scegliendo Alberto 15 anni fa, dice di aver legato la sua liberà alla sua. Religiosa trova nella preghiera un'ancora di salvezza per andare avanti: "(...) Sai - scrive ancora all'ex - qualche settimana fa, mi sono accorta che le mie mani sono cambiate (nessuno ringiovanisce, nemmeno io, che mi sento indistruttibile!) e la fede al dito mi andava stretta. Allora l'ho fatta allargare e ho raccomandato che non sciupassero quello che io e te vi avevamo fatto incidere. Un gesto un po' sciocco, lo so: che significato vuoi che abbia un cerchietto di metallo fatto da un artigiano? Però è curioso, mi ricordo tutto di quel pomeriggio a Valenza Po, compreso che c'è mancato poco e facevamo un incidente in macchina. E poi la scelta degli anelli, e l'assortimento, e far fare apposta i nostri senza decorazioni né finezze, ma così solidi, così stabili, così lisci e larghi. Con il tempo, l'oro si è rigato un po', si vede che c'è passato un pezzo di vita, ma io non cambierei i nostri cerchi un po' vissuti con nessun modello nuovo e di tendenza, ma senza storia. Grazie per quell'anello, evviva anche quelle rigature, le mie e le tue. Per dirla tutta, oggi ho più pace che nella maggior parte della mia vita. Sai una cosa? Con un capitombolo, e che botta!, mi hai aiutato a capire che la vita è veramente bella. A quarantasette anni, mi sono ritrovata seduta per terra, ma non mi sentivo e non mi sento affatto troppo vecchia, sono troppo giovane semmai per chiudere la partita degli affetti. E nei miei affetti - dichiara la Pivetti a Brambilla - ci sei tu, perché l'ho scelto, perché lo abbiamo scelto insieme, e, comunque vada, questo per me non prevede un piano di riserva. Credo che tu, conoscendo come sono fatta, lo capisca, però lo voglio dire anche alle donne come me: ragazze, ognuna è libera di amare come vuole; non c'è alcun obbligo di amare qualcun altro, quando la scelta di una vita si frantuma.
L'amore ha tante forme, compreso un giusto orgoglio, e nessuna di noi ha bisogno di stampelle: se c'è qualcuna che lo crede, si sbaglia. Guadagnati il pane, chiudi e apri la porta di casa tua soltanto quando voi, sorridi perché ne vale la pena e tieni lontano che ti rende triste. Una donna che sa com'è la vita non ha bisogno di molto altro. E' così, Alberto: ti devo dire grazie un'altra volta, per aver condiviso tutto questo".
Brambilla guarda al futuro, magari con una nuova compagna al suo fianco. La Pivetti no, vuole rimanere fedele all'amore che prova per l'ex marito.