L’Isola dei Famosi miete le sue vittime. Stavolta non sono i naufraghi, sconfitti al televoto, ma chi ha permesso che un gioco televisivo, un reality, si trasformasse in qualcosa di più. Dopo il ‘caso Riccardo Fogli’, andato in scena durante l’ottava puntata lunedì scorso, quando Fabrizio Corona ha bullizzato con il suo videomessaggio il cantante 71enne, dandogli del ‘vecchio’ e del ‘cornuto’ e sottolineandogli di avere le prove del tradimento di sua moglie con lo stilista Giampaolo Celli, al punto da farlo piangere come un bambino in diretta tv, cadono le teste del capo-progetto e di alcuni autori dello show. Con un comunicato stampa i vertici di Mediaset annunciano la decisione drastica.
Tutti sono rimasti inorriditi, in studio, da casa, sul web dal ‘caso Riccardo Fogli’. Le opinioniste dell’Isola dei Famosi Alda D'Eusanio e Alba Parietti hanno subito preso le distanze da tutta la faccenda. Persino navigate conduttrici come Barbara D’Urso hanno detto che avrebbero agito diversamente. L’umiliazione dell’artista è stata giudicata dal critico televisivo Aldo Grasso “una vera porcata”. Ed ecco arrivare ora la decisione: il capo-progetto e alcuni autori sono stati cacciati dal reality.
“A seguito delle circostanze che nell'ultima puntata dell'Isola hanno coinvolto il concorrente Riccardo Fogli - recita il comunicato di Cologno - Mediaset ha concordato l'uscita dal programma del capo-progetto Cristiana Farina e altri autori con effetto immediato”. Secondo Il Giornale tra questi ci sarebbe Gabriele Parpiglia, noto giornalista di gossip, anche se lui sul social, a domanda di un follower, fa sapere: "Nessuno mi ha chiamato". Tutti fanno capo alla società Magnolia, da sempre produttrice del reality show.
Il ‘caso Riccardo Fogli’ fa ancora rumore. Capo-progetto e alcuni autori sono stati fatti fuori dall’Isola dei Famosi dai vertici del Biscione, che ha chiesto a Magnolia di sollevarli dai loro incarichi. Nel folle tentativo di alzare ascolti finora molto inferiori alle aspettative, è stato architettato un qualcosa di molto squallido e deprimente e, a quanto sembra, di cui ai piani alti non sapevano nulla.