Non ci ha pensato su due volte. Jovanotti lo ha scritto su Facebook: "Ho firmato questa lettera insieme ad altri italiani" e di seguito ha pubblicato il testo.
"FACCIAMOLO! Mai, dal dopoguerra a oggi, il Parlamento italiano è stato così profondamente rinnovato dal voto popolare. Per la prima volta i giovani e le donne sono parte cospicua delle due Camere. Per la prima volta ci sono i numeri per dare corpo a un cambiamento sempre invocato, mai realizzato. Sarebbe grave e triste che questa occasione venisse tradita, soprattutto in presenza di una crisi economica e sociale gravissima.
Noi chiediamo, nel nome della volontà popolare sortita dal voto del 24-25 febbraio, che questa speranza di cambiamento non venga travolta da interessi di partito, calcoli di vertice, chiusure settarie, diffidenze, personalismi. Lo chiediamo gentilmente, ma ad alta voce, senza avere alcun titolo istituzionale o politico per farlo, ma nella coscienza di interpretare il pensiero e le aspettative di una maggioranza vera, reale di italiani. Questa maggioranza, fatta di cittadine e cittadini elettori che vogliono voltare pagina dopo vent'anni di scandali, di malapolitica, di sperperi, di prepotenze, di illegalità, di discredito dell'Italia nel mondo, chiede ai suoi rappresentanti eletti in Parlamento, ai loro leader e ai loro portavoce, di impegnarsi fino allo stremo per riuscire a dare una fisionomia politica, dunque un governo di alto profilo, alle speranze di cambiamento".
Poi pure i nomi di chi, come il cantautore, ha voluto esporsi in prima persona: Michele Serra,
Roberto Benigni, don Luigi Ciotti, Oscar Farinetti, don Andrea Gallo, Carlo Petrini, Roberto Saviano, Salvatore Settis, Barbara Spinelli.
La pagina ha raccolto in poche ore ben 1 milione 368 mila 'mi piace'. Lorenzo Jovanotti, sempre sul social, ha poi spiegato perché ha aderito all'appello lanciato per avere finalmente "un governo di alto profilo".
"Capisco che in molti non ne possano più di firmare appelli che poi finiscono nel vuoto di una politica lontana dalla realtà. Lo capisco bene e sono il primo ad avvertire quella sensazione di nausea ma quella sensazione va combattuta, perchè fa solo male - ha scritto - Io non mi riconosco in nessuna definizione che mi voglia stringere in un angolo. Sono un uomo libero, non faccio parte di nessuna "corporazione" o chiamatela come vi pare, vorrei che il mio paese ritrovasse energia e slancio e i segnali perchè questo possa accadere sono nel fermento che c'è a tutti i livelli. La differenza delle idee e delle proposte è una ricchezza, non un problema. Ho firmato questa lettera perché mi piacerebbe vedere che questo ribollire di idee, di parole, di proposte, di rabbia, di passioni, fosse la base per qualcosa di veramente nuovo e serio. E' un tentativo da fare. E' una strada lunga, immagino, ma bisogna partire, e questa lettera è un modo per dire "ok, facciamo qualcosa, decidete qualcosa, voi che siete stati eletti, voi tutti che siete stati eletti a rappresentarci". Almeno provarci".