In pochi giorni ben due video di un giovanissimo Justin Bieber che fa insulti razzisti sono stati pubblicati sul web da TMZ e hanno fatto in breve tempo il giro del mondo. In particolare nel secondo postato in rete ieri 4 giugno, il cantante scherza sull'entrare nel Ku Klux Klan modificando le parole di una delle sue canzoni, "One Less Lonely Girl". L'idolo delle adolescenti (che però non hanno apprezzato questi ultimi scandali provocati dal canadese), che aveva solo 14 anni quando il video è stato registrato, usa ripetutamente la parola con la N per riferirsi alle persone di colore.
La clip è del periodo in cui Bieber aveva appena firmato un contratto con la Raymond Braun Media Group. Secondo TMZ entrambi i suoi mentori, Will Smith e Usher, sapevano dell'esistenza dei video incriminati già da diversi anni. Il 20enne (che ultimamente è stato al centro di numerose bufere, compreso l'arresto a Miami) ha dovuto quindi scusarsi con delle dichiarazioni ufficiali per due volte. Nelle più recenti Justin ha affermato: "Affrontare le conseguenze dei miei vecchi errori è stata una delle cose più difficili che abbia dovuto fare. Ma sento ora di dovermi prendere la responsabilità per quegli errori e non indugiare. Sono molto dispiaciuto. Prendo molto seriamente le mie amicizie con persone di tutte le culture e chiedo scusa per aver offeso o ferito qualcuno con il mio infantile e inscusabile errore. Ero un bambino e adesso sono un uomo che conosce di avere delle responsabilità verso il mondo".