E' volato a Ginevra per gridare forte il suo no al razzismo. Kevin Prince Boateng, dopo il suo gesto con la Pro Patria a Bustio Arsizio, quando, a causa di alcuni cori, scagliò il pallone contro i tifosi e abbandonò il campo insieme ai compagni del Milan, è diventato simbolo della lotta alle discriminazioni razziali. Ha deciso di rispondere all'invito dell'Onu portando con sé una felicissima Melissa Satta, orgogliosa dell'uomo che ha scelto al suo fianco. "Sono fiera di lui - ha detto alla stampa l'ex velina - Questa è una partita che vinceremo. Era emozionato, ieri non riusciva a dormire, stiamo vivendo un momento eccezionale".
Il calciatore ha voluto postare su Twitter alcune immagini dell'intensa giornata vissuta, tra emozioni forti e sorrisi, insieme pure a Patrick Viera, a Navi Pillay, alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, e a tanti altri.
"Il razzismo è una malaria da combattere - ha detto nel suo discorso Boateng - L'indifferenza rafforza questa malattia, bisogna attaccarla in ogni modo per evitare di contagiare i giovani. E' ovunque: nelle strade, sul lavoro, negli stadi. Noi atleti abbiamo grande responsabilità, possiamo parlare al cuore della gente".
Al piccolo Sarosh, 13 anni, uno dei 25 piccoli atleti invitati dall'Onu alla giornata mondiale per l'eliminazione delle discriminazioni razziali, che gli ha chiesto cosa fare se vittima lui stesso di cori razzisti o episodi simili, Prince ha risposto: "Per prima cosa, non fate come me. Se in campo siete vittime di razzismo, parlatene all'allenatore, al direttore di gara, ai vostri genitori. La Fifa e l'Uefa assicurano che adesso gli arbitri prenderanno seri provvedimenti".
"Da giovane anche in Germania ho avuto a che fare col razzismo, non importa dove, come e quando. Però prima pensavo ad altre cose, adesso che sono adulto ho deciso di fare di più perché non voglio che i miei figli crescano nel razzismo - ha poi spiegato il centrocampista - Non è importante soltanto essere qui oggi. E' importante che domattina tutti ci svegliamo con la voglia, la forza, il coraggio di fare di più. E dopodomani, e il giorno dopo ancora".
Kevin e Melissa, subito dopo, si sono diretti a Zurigo per assistere all'amichevole tra Italia e Brasile. Stamani il rientro in Italia, soddisfatti e innamorati.