Si fa fatica a crederci ma, secondo quello che ha pubblicato la Repubblica in questi giorni, la contessa Vacca Augusta sarebbe morta per una tragica fatalità.
Con grande delusione dei dietrologi, di chi vedeva complotti finanziari, politici, o magari spionistici il caso della contessa caduta nella rupe si sgonfia come una bolla di sapone.
Non ci sono finanzieri, né spie, dietro la tragedia della sfortunata nobildonna, e neppure brillanti investigatori di polizia: al massimo ci sembra di intravedere l'ombra dell'ispettore Clouseau.
La contessa, infatti, secondo le dichiarazioni del pool inquirente, sarebbe caduta giù dalla scarpata durante un gioco infantile diventato, impensabilmente, tragico: nascondino.
Un gioco che, a sentire sempre i responsabili dell'indagine, era iniziato già nel pomeriggio quando la contessa si era nascosta, nuda (sic!), nell'armadio.
Insomma, secondo questa ultima versione, vecchi nobilotti e nuovi ricchi giocavano insieme, appassionatamente, al più antico gioco del mondo e la contessa, pur di non farsi trovare, si era rifugiata dove nessuno la sarebbe andata a cercare. A bordo di un precipizio.
A questa versione, però, non crede l'ex amante della contessa, M.R., che ha definito questa ricostruzione "l'ultima delle fandonie che si dicono su questa triste vicenda".
La parola fine per quella che era una tragica disgrazia e che si è trasformata piano piano in una orribile pochade, è stata tutt'altro che scritta.