Lamberto Sposini si è visto negare il risarcimento per il malore avuto negli studi de "La Vita in Diretta". L'ex compagna del giornalista, Sabina Donadio, la figlia Francesca e il legale Domenico D'Amati non hanno preso di buon grado la decisione del Tribunale del Lavoro di Roma.
"Abbiamo richiesto il risarcimento del danno perché c’è stato un ritardo nel soccorso e secondo i nostri periti, questo ha comportato un danno permanente molto più grave di quello che ci sarebbe stato se l’operazione fosse stata svolta subito. In questo modo l’emorragia si è allargata provocando un’invalidità permanente", ha spiegato l'avvocato al settimanale Nuovo. Dello stesso avviso l'ex compagna Sabina Donadio (da Lamberto Sposini ha avuto anche una figlia, Matilde). La donna sul risarcimento negato ha detto: "Io non intendo accettare questo giudizio. Sento che ho il dovere di andare avanti: per lui, per mia figlia, a costo di arrivare alla Corte di Strasburgo. Per correttezza devo leggere la motivazione della sentenza, poi parlerò", ha dichiarato la donna.
Sabina Donadio e Lamberto Sposini non stanno più insieme. L'ex compagna del giornalista però gli è sempre rimasta accanto: "E’ una vita che va conquistata e ricostruita ogni giorno: qualche giorno fa, ad esempio, è caduto e si è fratturato un omero. Ha dovuto interrompere la riabilitazione rallentando e complicando tutto. Lamberto è stato ed è un papà speciale, perché la malattia non gli ha impedito di dare a nostra figlia tutto l’amore che ha dentro. Questo motiva tutte le mie scelte e i miei comportamenti: Matilde è molto legata a lui", ha raccontato.
Lamberto Sposini è circondato dagli affetti, non tutti però gli stanno vicino, ha svelato sempre Sabina Donadio: "Purtroppo vede meno i nipoti, i figli della primogenita Francesca, perché vive lontano, a Roma. La sua quotidianità è fatta di Matilde e i pochi amici che sono rimasti vicini. Il suo è un equilibrio fatto di tante piccole cose e sarebbe bello se lui potesse avere vicini anche gli amici. Ma dopo quattro anni, non mi va più di fare battaglie in questo senso: se non c’è il desiderio di stare con Lamberto, non posso farci niente. Non posso certo obbligare la gente. Mi rendo conto che è difficile stare vicino ad una persona malata: lui non è più lo stesso. Un grumo di sangue di 7 centimetri per quattro ore ha lasciato dei segni. Quando dico che ora sta meglio, è vero, ma il pubblico non deve pensare che possa tornare in tv domani".