Laura Chiatti non lascia perdere. Nuovo scontro con Sandro Mayer per le foto con il pancino sospetto pubblicate da Di Più e per le quali l’attrice ha già usato parole forti. Il direttore del settimanale replica alla bionda e il botta e risposta diventa durissimo.
“Queste due foto che riproduciamo in gigantografia sono apparse, più piccole, sul numero 30 di Di Più. A quel proposito, la signora Laura Chiatti in Bocci ha scritto sulla sua pagina Instagram: 'Ma il direttore di Di Più cos’ha contro di me? Perché montare una foto simile? Ogni volta che pubblica cose su di me, sono cattive, e questo sticaz*i, ma addirittura montare una pancia finta simile? Stavo girando uno spot, non credo l’avrei potuto girare con quella pancia. Non ho parole… si dia pace signor pinco pallo, e la smetta di denigrarmi continuamente. Le persone mi vedono, mi conoscono, ed è abbastanza evidente che io non sia così“' Non intendiamo ribattere ed entrare in polemica. Riportiamo soltanto che cosa avevamo scritto nella didascalia che accompagnava quelle fotografie: 'L’attrice Laura Chiatti, 36 anni, parla al cellulare durante una pausa dalla lavorazione di uno spot pubblicitario in cui indossa un abito leggero e fasciante che mette in evidenza il suo pancino pronunciato. La Chiatti non ha annunciato di essere incinta ma queste foto aprono nuovi pettegolezzi, perché le sue forme sembrano proprio quelle della dolce attesa. In alternativa, potrebbe avere il pancione per esigenze di copione. A ogni modo, se Laura fosse incinta non sarebbe strano, perché ha detto spesso che lei e il marito desiderano una famiglia numerosa", scrive Sandro Mayer sul suo giornale.
Poi chiarisce il suo punto di vista, quello che dà vita al nuovo scontro: “Ribadiamo che non intendiamo fare polemica con le affermazioni della signora Laura Chiatti in Bocci: per noi può dire quello che vuole, non ci tocca. A volte capita che le divette ci scrivano per contestare foto o interviste, spesso col desiderio di farsi ulteriore pubblicità. E Di Più è un giornale troppo serio per cadere in questa stupida trappola, anche se questo, presumiamo, non è il caso della signora Laura Chiatti in Bocci. Tuttavia affermiamo con decisione che Di Più non ha bisogno di ingrandire le pancette perché, al momento, è il settimanale familiare più venduto in edicola e non ha mai alterato le caratteristiche fisiche dei personaggi e quindi nemmeno in questo caso lo ha fatto. Abbiamo anche la dichiarazione scritta dei due fotografi, che si aggiungono a noi per dire che in anni di carriera non hanno mai avuto bisogno di fare fotomontaggi di pancette o di altro. Dunque, le foto della signora Laura Chiatti in Bocci sono proprio reali e abbiamo deciso di ripubblicarle ingrandite, affinché ogni esperto, magari anche in tribunale, possa valutare le immagini e dichiarare che non c’è fotomontaggio di pancia”.
Laura Chiatti non fa passare la cosa sotto silenzio. Il nuovo scontro si accende. L’artista si scaglia contro Sandro Mayer. Posta l’ennesima foto di cui mostra la pancia piatta e afferma: “Signore col parrucchino, lei continua a dire che le foto sono reali, io sorrido e mi posto.... non amo denunce o comunicati stampa... ma amo far vedere le cose per quelle che sono. Lei mi ha chiamato divetta e sostiene che io abbia bisogno di farmi pubblicità…. Questo mi fa sorridere, perché ricordi che è lei che mi mette nel suo giornale di m...., non io che la chiamo per rilasciare interviste. Vada a vedere il mio curriculum, perché, a differenza di tante divette, non posto i miei lavori per farmi pubblicità, ma le assicuro che se si va a documentare, si renderà conto che i miei lavori hanno molto più valore di tutte le stron*ate che lei pubblica usando davvero persone che hanno bisogno di farsi pubblicità, perché gli artisti seri non se la calcolano neanche”.
E continua: “In tutto questo a me interessa molto di più che lei si renda conto che, anche se la pancia fosse stata vera, lei non ha mandato un bel messaggio... Scusi ma allora tutte le donne non in perfetta forma fisica dovrebbero sentirsi delle mer*e? Lei ha una grande responsabilità a livello di comunicazione e quello non era un bel messaggio, ma non perché l’opinione pubblica possa pensare che io abbia la pancia, fossero questi i mali del mondo, ma perché ci sono ragazzine che si ammalano di una malattia chiamata ‘anoressia’ proprio perché persone come lei impongono prototipi di perfezione praticamente irraggiungibili, mortificando invece chi può avere meravigliosi difetti che raccontano storie di vita, a volte belle come i parti e purtroppo a volte anche brutte come le malattie. Si vergogni e si occupi ogni tanto di problemi seri, che il nostro paese ne é pieno”.