A febbraio è diventata mamma della piccola Paola. Laura Pausini racconta a Vanity Fair come la gravidanza sia stata per lei la sorpresa più grande, certa ormai di non riuscire ad avere figli in modo naturale.
“È stata una grande sorpresa anche per me. Sinceramente – oggi posso ammetterlo – non pensavo più di poter rimanere incinta senza aiuti: da anni non usavo precauzioni, e non era successo niente. Tra l’altro avevo scoperto di avere un problema, ed ero convinta di dovermi operare. Avevo programmato di farlo una volta completato il tour, invece Paola mi ha anticipato. Ha deciso lei quando arrivare, si è attaccata nell’unico punto possibile. Una specie di miracolo”, rivela la cantante. Poi parla dei primi momenti, quando si è accorta di essere incinta: “Che stava succedendo qualcosa l’ho capito sul palco, a Perugia. Me ne sono accorta dal respiro: sentivo il bisogno di riprendere il fiato tra una canzone e l’altra. Ma chi pensava di essere incinta, dopo tanto tempo? Quando ho fatto il test mi è venuto un colpo. Ho avuto paura”. “Vista la mia situazione - prosegue - sapevo che avrei dovuto stare a riposo. Ma c’erano ancora parecchie date, e tutte sold out. Fermarmi era impensabile: ne avrebbe risentito il lavoro di troppe persone, e il benessere di troppe famiglie. Non volevo dire di essere incinta, perché la mia era una gravidanza a rischio”.
Il parto non è stato naturale, svela Laura: “Nella mia situazione era consigliato il cesareo, e io, che ho da sempre paura del dolore, francamente ero sollevata. Ho partorito in una struttura pubblica, l’Ospedale Maggiore di Bologna, dove sono nati i miei nipoti, e dove lavorano i miei ginecologi. Paola è uscita mentre Janet Jackson cantava Again”. La Pausini spiega che ora si può avere l’accompagnamento musicale in sala parto: “Avevo preparato una playlist, una dozzina di canzoni scelte tra quelle che mi piacerebbe fossero le preferite della bambina. Avrei voluto che nascesse durante la mia Celeste. Ma già al primo brano, Again appunto, l’ho sentita piangere. Tutti pezzi romantici: Morricone, Elisa, Giorgia, Gloria Estefan, Etta James… Pensare che in gravidanza le avevo fatto sentire solo brani non cantati”. “Perché - spiega - spero non faccia la cantante. Sarai sempre massacrato, se vuoi fare lo stesso mestiere di un genitore famoso. Se proprio desidera cantare, spero almeno che faccia lirica, o soul, o jazz, o rock, magari heavy metal: tutto ma non il mio genere”