- Il 33enne ha smesso di fare il pendolare, prima viveva a Como
- Ora si è trasferito nella città più ambita d’Italia, che però ha costi elevati
- Ha raccontato divertenti episodi della ricerca di casa
Max Angioni ha rivelato di essersi trasferito a Milano da un anno e mezzo. Ecco com’è andata la ricerca di casa.
Max Angioni, uno dei comici più amati d’Italia, ha parlato della sua situazione abitativa a Milano.
Il 33enne, volto anche de ‘Le Iene’, ha traslocato nella città più ambita d’Italia da un anno e mezzo. E’ originario di Sagnino, quartiere di Como.
Parlando con ‘Il Corriere della Sera’ di quando si è trasferito nel capoluogo meneghino, ha detto: “Da circa un anno e mezzo. Viaggio per lavoro ma la mia base è qui. Sono stato a lungo pendolare: in treno avanti e indietro. Infine ho cercato casa”.
Ha spiegato anche quale quartiere ha scelto: “Zona Stazione Centrale. Se mi concentro nel weekend sento i bassi del locale sotto di qualche piano”.
E’ in affitto? “Certamente. Il settore casa a Milano ha assunto aspetti quasi da psicosi. Ho conosciuto queste figure mitologiche: gli agenti immobiliari”.
Ha raccontato alcuni episodi divertenti che hanno accompagnato la ricerca della casa: “Una volta arrivo e in cucina c’è una specie di cassetto alto una spanna e largo due. Chiedo: cosa è? Risposta: la lavastoviglie. Era la lavastoviglie più piccola del mondo, ci stava dentro un piatto. In compenso stava in bella vista sull’annuncio”.
“Un’altra volta in soggiorno c’era il frigorifero, lo guardo ed esclamo: ma davvero? Dall’altra parte l’agente che non fa una piega”, ha aggiunto.
“Il migliore è stato quello che all’affermazione: questa va bene, la prendo, ha risposto: è venduta. Ma che senso ha? Che bella la gita? E dire che eravamo ancora nell’ascensore, mica erano passati giorni...”, ha continuato.
Sembra che Max non sia tanto un tipo da metropoli: “Esco sul balcone e vedo palazzi. A Como invece avevo il lago, un po’ di verde mi manca”.
Milano però ha qualcosa che altrove non si trova: “E’ comoda, ha tutti i servizi - se vuoi mangiare ugandese lo trovi -, è piena di opportunità. È la città del lavoro, ti fa sempre stare sul pezzo. Però ogni tanto devo staccare anche da lei”.