Il pianto sconsolato di Mario Balotelli dopo la partita giocata al San Paolo contro il Napoli sabato scorso persa 3-1 dai rossoneri è stato tutto dedicato a Pia, la piccola avuta da Raffaella Fico appena riconosciuta con un tweet, non per la rabbia causata dalla sconfitta, parola di Adel Taarabt, ora compagno di squadra del bomber, arrivato al Milan in prestito con diritto di riscatto dal Queens Park Rangers. Il calciatore ai microfoni di Mediaset ha detto: "Le lacrime sono colpa del momento particolare che sta attraversando per la figlia che vive a Napoli e per la quale avrebbe voluto segnare un gol: è una questione di emozioni, bisogna stargli vicino e dargli amore perchè lui è un super giocatore e abbiamo bisogno di lui".
"Io e Mario parliamo inglese, mi sta aiutando nello spogliatoio", ha aggiunto il trequartista. Sabato pomeriggio insieme hanno passeggiato proprio a Napoli: "In Inghilterra avevamo l'abitudine di passeggiare prima delle partite e ho mandato a Mario un messaggio per chiedergli se veniva con me, lui mi ha detto: 'Aspetta, devo chiedere a Seedorf'. Il mister ha dato l'ok e siamo passati da dietro per non farci riconoscere perchè qua in Italia Mario è incredibile".
Balotelli e le sue lacrime hanno fatto il giro del mondo. Il 'diavolo', però, in cover sul magazine inglese FourFourTwo preferisce farsi immortalare in due fotogrammi: a sinistra con i pugni alti, in posizione di guardia; a destra con l'espressione sorpresa, quasi spaventata. Sotto il titolo da 'bad boy': "Io cattivo? Vorrei esserlo di più".
Nell'intevista concessa, il bomber ha parlato di Ronaldo, Ibrahimovic e Papa Francesco, uomini che ammira. Poi, citando Mike Tyson, ha detto: "A volte mi sembra che in campo mi comporto come lui".
Non ha problemi davanti alle critiche, non accetta però quelle legate al suo colore di pelle: "Se un coro non è razzista o di discriminazione, non mi crea problemi. Con certe cose ci sono cresciuto, ma quando faccio qualcosa di importante in campo e vedo che altre persone sono orgogliose di me, allora quello è il momento in cui adoro essere calciatore".
Della Gran Bretagna rimpiange i tifosi del City: "Mi mancano i tifosi. Non mi manca invece il cibo, o il tempo o il modo di guidare. Ma i tifosi del City, quelli sì che mi mancano. Anche se i tifosi del Milan sono altrettanto fantastici. La maggior parte dei miei ricordi di Manchester sono felici perché mi sono divertito. Non è stato un trauma trasferirmi in Inghilterra e non c'è una grande differenza tra i due club". Proiettandosi verso il Mondiale in Brasile, spera di essere protagonista. Nessuna parola su Pia: ora vuole il silenzio, in attesa di conoscerla.