- La cantante 35enne confessa: “Mi dicevo: ‘Non mi riconosco più’; ‘Tornerò di nuovo io?’”
- “Quando senti il tuo corpo trasformarsi, non è detto che tu sia pronta ad accettarlo”
Levante, all’anagrafe Claudia Lagona, a Sanremo porterà la canzone “Vivo”. Nel brano parla della depressione post partum, arrivata dopo la nascita di Alma, il 13 febbraio 2022. La cantante 35enne, in cover su Grazia, al settimanale parla della sua malattia, quella che l’accomuna a molte donne, che dopo una nascita provano le stesse sensazioni. “E’qualcosa di cui non si parla abbastanza. Non hai il controllo delle emozioni, hai continui alti e bassi. Prima di rimanere incinta avevo paura del parto, che è stata invece un’esperienza meravigliosa. Ma del post-parto nessuno mi aveva raccontato nulla. Ed è stato buio”, confessa.
“Nella mia vita precedente non mi immaginavo come mamma. Magari ogni tanto ci ho pensato, ma poi il lavoro andava bene e non mi sono mai concentrata sull’idea di costruire una famiglia. Invece fortunatamente è capitata Alma. Ma dopo il parto non riuscivo a controllare il mio corpo né dal punto di vista fisico, né psichico: ero in balìa degli ormoni”, spiega l’ex giudice di X Factor.
Scrivere la canzone l’ha aiutata, Claudia racconta: “Subito dopo la sua nascita avevo bisogno di rimettermi a scrivere, a suonare. Avevo bisogno di sentirmi utile per me stessa, perché amo lavorare. In quel momento mi sentivo bloccata in un ruolo speciale, quello di madre, ma non mi bastava. Le emozioni oscillavano: ero felice, ma anche triste. E non bisogna aver paura di ammettere che non è solo un periodo di gioia. Succede a tante donne”.
Levante, introspettiva, con un passato di dolore alle spalle, dopo aver perso il padre, morto di tumore a 48 anni, quando aveva solo 9 anni, provava una malinconia diversa rispetto al passato: “Sono una nostalgica di natura, ma questa volta era diverso. Mi dicevo: ‘Non mi riconosco più’; ‘Tornerò di nuovo io?’. Non capivo se la gioia che provavo per Alma potesse contaminare tutto il resto. Perché tutto il resto era buio mentre io volevo vivere profondamente e riprendermi il mio corpo, la mia testa”.
“Tutti mi dicevano: ‘Non ti preoccupare, è solo il momento di accogliere la vita. Poi tutto torna come prima’. Ma da fuori è facile dirlo: quando senti il tuo corpo trasformarsi, non è detto che tu sia pronta ad accettarlo - continua la siciliana - Io ho avuto la fortuna di avere accanto un uomo favoloso: Pietro (Palumbo, 36 anni, avvocato, compagno della cantante dal 2018, ndr). Dei due, è lui il genitore migliore: quello paziente, lucido, che riesce a non farsi buttare giù dalla stanchezza. Mi ha dato una grande forza. A un certo punto mi ha anche detto: ‘Claudia, potessi allattare io... Ma è il tuo corpo a doverlo fare. Fallo e resisti’. Ho smesso di allattare al quarto mese perché non avevo più latte. E se devo essere sincera, è stato anche il momento in cui mi sono ripresa il mio corpo”.
Levante ha iniziato a stare meglio, è successo “piano piano, quando mi sono ‘rivista’ di nuovo me. Sono rientrata nel mio corpo, quello che conoscevo prima di avere Alma, prima di trasformarmi in una ‘casa’, in un contenitore”. E sottolinea: “Il buio del post-partum è stato diverso, consapevole. Da adulta cerchi sempre di trovare una strada, una logica alla tua tristezza. E avevo una luce: Alma. Per quanto fossi triste, mi dicevo: ‘Non posso fare stupidate: sono qui per te’”. Non desidera altri bambini: “Tre è un numero perfetto: io, Alma e Pietro siamo un trio siculo perfetto. Stiamo bene così. E viaggiamo molto: l’abbiamo già portata ovunque, anche a New York. La nostra vita non cambierà”.