Manuel Bortuzzo si apre come non mai, parla della sua disabilità. Alfonso Signorini decide di dargli spazio durante la semifinale del GF Vip e lo intervista in studio. Il 22enne non si nasconde, parla delle problematiche che vive quotidianamente da quando per un terribile scherzo del destino è finito su una sedia a rotelle. Alla fine ammette amaro: “Ho una vita di mer*a, ma vivere una vita di mer*a vale la pena, col sorriso sempre”. Il conduttore, quasi in lacrime, lo accarezza con affetto poi conclude: “Si può vivere anche una vita di mer*a, l’importante che ci sia amore”.
“Considero il GF Vip una sfida vinta - racconta Bortuzzo - Credo che facendo vedere la quotidianità, la normalità di un ragazzo disabile, posso avere mostrato tante piccole cose che forse prima non si sapevano. Preferisco il termine disabile a diversamente abile, perché le cose bisogna dirle per come sono, senza paura. Non c'è niente di sbagliato in questo”.
“Ho problemi sempre, anche nel quotidiano, la mia vita è difficile. I problemi partono dal mattino, se vado al bar e trovo uno scalino, anche piccolo, rimango fuori. Devo chiedere una mano per entrare. Quando devo chiederlo ad una ragazza, mi sento umiliato. Chiedere mi fa stare male dentro”, continua il giovane nuotatore.
“Non è colpa tua se sei su una sedia a rotelle e dovresti avere la possibilità di arrivare, dove arrivano tutti perché non hai niente di meno rispetto agli altri. Anche fare le cose banali come prendere un treno diventa complicato. Bisogna chiamare prima, chiedere delle assistenze. Una serie di cose che ti limitano mentalmente. Non mi sento padrone di me stesso. Con Lulù non sarà facile, ma con la forza del nostro amore riusciremo a superare tutto. Anche solo un giro in macchina è difficile da fare, perché la carrozzina va messa nel portabagagli, presa, spostata.. Piccoli gesti che uno non ci pensa, ma che condizionano. Anche andare al mare diventa un problema: io in spiaggia con questa carrozzina non posso andarci”, sottolinea ancora Manuel.
Signorini gli domanda: “Lo Stato ti viene incontro? Quanto prendi tu dallo Stato per la tua situazione?“. Manuel Bortuzzo replica: “Poco e niente, rispetto a quelle che sono le mie esigenze, ma io sono fortunato. Mi danno di pensione 200 euro più l'indennità di accompagnamento, con cui dovrei vivere un mese e magari solo le medicine costano più di 500 euro. Non ti permettono di stare tranquillo. Io sono fortunato perché lavoro e ho la mia famiglia o sarei spacciato, ma ci sono situazioni molto più difficili”.
Bortuzzo poi parla della storia d’amore con Lulù Selassiè con la quale vuole andare a vivere insieme per costruire con lei il suo futuro: “Non sarà facile, ma con la forza del nostro amore riusciremo a fare qualsiasi cosa. Vorrei portarla al mare, ma questa carrozzina sulla sabbia non va avanti. Ci sono spiagge attrezzate, non tutte purtroppo. Basterebbe mettere delle passerelle e potrei arrivare vicino all'acqua, ma Lulù mi ha detto che faremo altro. Non tutti sono speciali come lei”.
Sul sesso rivela: “Una persona, in base al tipo di disabilità ha delle problematiche legate al sesso e io ho le mie. Le sto risolvendo, le sto affrontando, sogno un futuro con Lulù e di avere dei figli. Io potrò avere figli ma non in modo naturale, con l'inseminazione artificiale. Cose che le persone neanche immaginano. Magari pensi che una persona possa non volerti più per quello. Con Lulù ne ho parlato, lei appoggia qualsiasi cosa con tantissimo amore. Lei risolve le cose con semplicità e amore. Ho la fortuna di poter fare l'amore e di provare piacere”.
Manuel Bortuzzo alla fine ammette: “Faccio una vita di mer*a, a volte lo è. A volte non sai darti una risposta ai dolori della vita”. Poi subito però aggiunge: “Ma mi reputo fortunato, vivere una vita di mer*a vale la pena, col sorriso sempre”.
Signorini lo osserva attentamente ammirato, colpito dal suo coraggio. Il presentatore 57enne è commosso, ha gli occhi lucidi. Nel salutarlo, rivolgendosi anche al pubblico in studio, sottolinea: “Si può vivere anche una vita di mer*a, l’importante che ci sia amore”.