Giovedì 5 dicembre Maria De Filippi ha compiuto 52 anni. La conduttrice si racconta durante una lunga intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano. Parlando del suo lavoro ha dichiarato: "Se devo dire che mi ha fatto umanamente bene non lo so. Trascorri il tempo in una scatola, in una dimensione alterata che ti chiude tra quattro mura e la tua vita è esattamente ciò che fai. Tutto quello che non è tv per me ha a che fare con la casa. Se mi togli dal guscio soffro, fatico e non vedo l’ora di tornare”.
Maria si descrive come una persona strettamente legata alle sue abitudini: “Nonostante mi attribuiscano gli stili di vita più diversi, sono deputata al tran tran più banale e abitudinario che si possa immaginare - ha rivelato - Io non esco di sera perché sto fuori tutto il giorno. Quando torno a casa non ho nessuna voglia di vedere gente, l’ambiente dello spettacolo non mi è mai interessato e mi è capitato di dover stare in situazioni in cui mi sono sentita molto a disagio. Certe sere ai Telegatti, con il tappeto rosso, le colleghe eccitate che ti dicono: ‘Mi raccomando, quando mi chiamano sul palco dammi il cinque a favore di telecamera’ e la sfilata di vanità sono ad anni luce da me. Meglio parlare con il 76enne di oggi che andare al Telegatto”. E si riferisce al signore che si è rivolto a “C’è posta per te”, perché cerca due figli che non vede da ben 30 anni.
La De Filippi ha anche una paura atavica di volare che non le permette di viaggiare: “Credo appartenga al timore di tornare e trovare le cose irrimediabilmente cambiate - svela - all’angoscia della perdita, al bisogno di trovarmi comunque a tre ore dal mio centro”. Poi dichiara che la sua unione con Maurizio Costanzo è così longeva e inossidabile proprio grazie alla carriera televisiva: “Se avessi fatto un altro mestiere - spiega la conduttrice - ci saremmo separati dopo 20 giorni. Se lo avessi trovato torvo per una critica, gli avrei dato del pazzo sbattendo la porta. Invece condividiamo una sfera in cui le domeniche sono un’astrazione e l’autoreferenzialità un obbligo. Ci siamo trovati. Capiti. Abbiamo gli anticorpi”.
Maria è anche tornata con la memoria al 1993 quando con il marito furono vittime di un attentato: “Una paura così non l’ho mai provata. Maurizio era pazzo di gioia perché era sopravvissuto e io lo guardavo basita: ‘Ma tu hai capito che può riaccadere?’. Lui ringraziava il cielo di essere vivo e invece io pensavo ‘possiamo morire domani’. Per eliminare il terrore c’è voluto tempo”. L’essere scampati alla morte è stato per lei “il colpo di culo della nostra vita”. Poi confessa che nonostante la sua immagine un po’ ruvida e a volte brusca, “anche se non ci crede nessuno”, è una persona estremamente timida.