- L’attrice 73enne dice la sua sul 34enne, nuovo conduttore di Affari Tuoi con un contratto da sogno
- L’ex ballerino 34enne avrebbe firmato un accordo con la Rai da 8 milioni di euro per 4 anni
Marisa Laurito non ha problemi a dirlo. L’attrice e conduttrice, direttrice del Teatro Trianon Viviani, simbolo della Canzone Napoletana, parla del nuovo pezzo da novanta di Mamma Rai, il conduttore che avrebbe firmato un contratto di quattro anni con i vertici di viale Mazzini con un compenso di 8 milioni di euro, così si dice almeno. Il commento della 73enne su Stefano De Martino, che dal 2 settembre parte con Affari Tuoi al posto di Amadeus, ‘emigrato’ su Nove, alza un polverone. “Copiare Arbore è una cosa, copiare male un’altra cosa”, sottolinea a Fanpage.
La Laurito è stata una delle stelle della televisione firmata da Renzo Arbore, quella che ancora oggi moltissimi rimpiangono. Lei conosce bene l’87enne che ha cambiato il piccolo schermo con la sua visione fuori dagli schemi. La stessa che condivideva con l’amico Gianni Boncompagni. Quando le si domanda se sia giusto paragonare De Martino ad Arbore, Marisa non ha problemi a chiarire il suo pensiero: "Assolutamente no”.
“Arbore è stato ed è uno showman che ha inventato generi televisivi che non esistevano - spiega l'artista - E’ stato quindi un grande autore, poi un grande conduttore e poi un musicista. Dopo ‘Quelli della notte’ ci sono stati tantissimi che hanno detto: ‘Questo è sul genere di Quelli della notte’. Lo stesso De Martino ha detto di aver copiato pari pari le trasmissioni di Arbore. Copiare è una cosa, copiare male è ancora un’altra cosa. Fare nuove trasmissioni ex novo, mettendo in piedi formule nuove, efficienti, divertenti, mai volgari è tutt’altro affare. Ma lo dico non avendo niente nei confronti di Stefano che è un ragazzo bravo, simpatico, moderato anche ambizioso”.
La Laurito si sbilancia pure sulla Rai attuale: “La Rai di oggi è totalmente distrutta, ma non lo dico io perché si può ben vedere. Tutti i grandi protagonisti o se ne sono andati o li hanno mandati via. La Rai è sempre stata presa dal Governo in carica, però negli anni passati lavoravano tutti quelli che erano molto bravi. I funzionari non erano legati a uno schema unicamente politico, ma all’azienda e la facevano funzionare. Oggi, purtroppo, non è così”.