- La 47enne torna a parlare della crisi col marito 56enne con cui sta insieme da 27 anni
- L’ex Miss Italia rivela come si tiene in forma e confida: “Non ho paura della menopausa”
Martina Colombari torna a parlare della crisi con Billy Costacurta con cui sta insieme da ben 27 anni. Rivela perché ha avuto una storia extra-coniugale 10 anni dopo essersi innamorata dell’ex calciatore del Milan 56enne da cui ha avuto il suo unico figlio, Achille, 18 anni. A Oggi la 47enne confessa: “Non mi sentivo più la regina di casa”.
Sulla ‘distrazione’ avuta, l’ex Miss Italia racconta: “Dopo una decina d’anni che eravamo insieme. Fu una crepa vera, mi sentivo trascurata, non mi corteggiava più. Non ero più la regina di casa. Ci siamo allontanati ed entrambi abbiamo avuto un’altra storia. Poco più che un capriccio, una curiosità, alla fine ci siamo ritrovati”. Alessandro ha compreso le sue mancanze: “Aveva capito. Quando siamo tornati insieme, il mio trono era di nuovo lì. E c’è ancora. Ma anche tra noi c’è stata una evoluzione: se prima per un anniversario si riempiva la casa di palloncini rossi, ora ci basta trovare il modo di essere insieme, anche solo per quella sera, anche se il lavoro ci porterebbe altrove”.
Il segreto della loro unione (lei e Billy stanno insieme dal 1996 e si sono sposati nel 2004) è semplice. Martina svela: “La manutenzione della coppia passa anche da quella dei corpi, amarsi di più fa amare meglio. Negli anni mi sono adattata ai gusti di Ale e lui ai miei. E abbiamo trovato un equilibrio. Le faccio un esempio minimo: lui si addormenta presto, io no. Se prima questo ci creava problemi, ora lo rispettiamo. Prima nessuno dei due partiva coi propri amici senza l’altro, ora ci sembra normale. Siamo abitudinari, cerchiamo di essere regolari. Ci prendiamo cura”.
Bella, atletica, perfetta, la Colombari sul suo fisico che sembra non invecchiare mai dice: “Proviamo a non parlare di corpo ma di salute? Dobbiamo smettere di associare il prendersi cura di sé con l’estetica: ha a che fare con lo stare bene. Io ho iniziato a cambiare prospettiva grazie a un trainer che 18 anni fa mi ha insegnato una regola fondamentale: rispettare il corpo e muoverlo, non importa come. Un corpo che si muove è più sano, aiuta a gestire meglio anche i sentimenti. E' lui che sostiene noi e non il contrario”.
“Poi, qualche anno fa, col dottor Damiano Galimberti, ho iniziato a occuparmi del mio invecchiamento. Non combattendolo, che tanto vincerebbe lui, ma lavorando sulla salute perché il corpo invecchi bene - continua l’attrice e conduttrice - Ho fatto il test del Dna, quello epigenetico (si fa analizzando un capello e ‘legge’ come il corpo reagisce agli stimoli esterni e all’inquinamento che si ha intorno), del microbiota intestinale. Ho visto che cosa mi mancava, cosa non produco, cosa devo integrare, e ho avuto in mano una specie di libretto delle istruzioni per ricreare un equilibrio. Lo scopo, però, non erano queste foto ma avere un corpo sano, che a 80 anni non dia problemi di articolazioni, diabete, colesterolo, cuore. E’ più semplice curarsi quando si è in salute piuttosto che gestire una malattia”.
Martina chiarisce: “Mi concedo sfizi a tavola. Ma non sono attratta da esperienze o sport estremi, né dalle droghe. Sono attaccata alla vita, non la metterei mai a rischio”. Non ha paura della menopausa: “No, nonostante credo non manchi molto e tutti la descrivano come la caduta dell’impero, la fine di tutto. Ma è solo una fase della vita e ho iniziato per tempo a occuparmene. Sa qual è il problema? Che noi siamo quelli delle scorciatoie, del tutto e subito. Ci poniamo a maggio il problema della prova costume e a 50 anni quello della menopausa. E invece è soltanto la cura quotidiana e costante delle cose a dare i frutti. Le scorciatoie non funzionano mai”.
La Colombari sottolinea i benefici di un’ora tutta per sé per lavorare e allenarsi: “Volersi bene è un atto rivoluzionario che fa bene anche agli altri e al rapporto che abbiamo con loro. Un po’ come nel volontariato. Io lo faccio perché fa star bene me. Allena l’empatia degli altri e mette in circolo fiducia. Ce n’è bisogno”.