Merenda da Farhad a porte blindate

Tè blindato con tanto di body-guard alla porta, che consentivano lingresso solo alle amiche giornaliste (una per testata), nel mega spazio di Farhad in via del Corso, disegnato dallo stilista stesso e concepito con l'idea di una galleria d'arte contemporanea. Un incontro in uno spazio così forte e moderno, che però richiamava i sapori e odori dell'antico oriente da mille e una notte.
tè a base di miscele giapponesi, indiane e srilankesi, con una grande varietà di dolci persiani, per mostrare la collezione haute couture primavera estate 2002-2003, che non ha sfilato a Roma, ma salirà sulle passerele parigine, dopo la sfilata di Milano prevista il prossimo 25 febbraio alle ore 15.

La collezione è ricchissima. Farhad mostra ricami preziosi, in parte realizzati a parigi, città dove lo stilista vive 6 mesi l'anno, abiti fatti da assemblaggio di centinaia di pezzi ricamati uno differentemente dall'altro, realizzati con materiali nuovi e d'epoca trovati in giro per antiquari. Lo stilista si lamenta del fatto che spesso le collezioni non vengono capite. La vera alta moda va vista così, da vicino, per riuscire a capire tutti i dettagli, sfumature ed accortezze che si usano adoperare. Per Farhad questa è una prova alla quale tutti gli stilisti dovrebbero sottoporsi, dando la possibilità ai signori della stampa di scrivere parlando della qualità degli abiti e non della scena che fanno sulle passerelle. Non sottoporsi a questa prova per Farhad vuol dire avere paura di mostrare dei capi forse non da vera "alta moda".

Foto: E. Rossi ©Gossip.it