Micaela Ramazzotti assapora il gusto dolce della sua seconda gravidanza: non vuole sapere se sarà una femmina o un altro maschio, le piacciono le sorprese. Jacopo, il primogenito, è nato nel 2010. Con il marito, Paolo Virzì, sposato quattro anni fa, non voleva rimanesse figlio unico. "Ho sempre voluto dei figli. Ci pensavo già a 18-19 anni. Prima che diventare attrice, volevo diventare mamma. Ma non mi era mai capitata l’occasione", ha spiegato nella lunga intervista rilasciata ad A. Per fortuna ha incontrato il regista e ha capito che era l'uomo perfetto per lei: "Appena l’ho visto ho sentito una grande energia, una grande carica, è stato sorprendente. Poi ci siamo conosciuti piano piano. Volevamo le stesse cose".
Micaela prima non aveva mai provato un sentimento tanto grande come con Virzì: "No. Tantomeno con uomini famosi. Ero una ragazza di quartiere, poi tutto è cambiato improvvisamente: matrimonio, figlio, lavoro. Come nel film "Sliding doors"". Ha deciso per la fede al dito convinta e consapevole dell'importanza del matrimonio: "L’idea mi piace da sempre. Sposarsi può dare la svolta a una coppia. E poi il matrimonio è erotico… Sì: dire “mio marito”, “mia moglie”, la fede al dito… Non è vero che il matrimonio sia la tomba del sesso. Dell’amore. Quando io e mio marito ci rivediamo dopo qualche giorno, ci facciamo sempre un regalo. E continueremo a farlo anche tra 20 anni. Il matrimonio ti cambia la vita: crea un legame in più".
Attrice di successo, in passato ha fatto tanti lavoretti per avere qualche soldo in tasca: "Quelli di tutte le ragazze che inseguono un sogno. Arrancavo per vivere. Facevo un po’ di tutto, non avevo genitori che mi mantenessero. Già a 13-14 anni me la cavavo da sola. E faticavo ad arrivare a fine mese. A 27 anni ero a Londra a fare la cameriera. Non è che campi se fai un filmetto una tantum". Poi, finalmente la svolta: "Ero a Londra quando i miei agenti mi hanno chiamato per il film di Tavarelli "Non prendere impegni questa sera". Ma non avevo i soldi per salire subito su un aereo e andare al provino… Fortunatamente il film è slittato di sei mesi, io sono tornata in Italia e mi sono presentata… Il provino è andato bene. E quel film mi ha fatto conoscere Paolo. Carlo, suo fratello, vide il film a un festival e disse: “Brava questa attrice, secondo me è giusta per il ruolo di Sonia in "Tutta la vita davanti"”. Paolo mi convocò, il provino andò benissimo. Doveva capitare. Penso che la vita sia quasi tutta questione di culo. Sì, di fortuna. Io ne ho avuta. E ringrazio. La gavetta conta tanto perché il successo, quando arriva, ti coglie impreparata. Impaurita. E aiuta perché ti ricorda da dove sei venuta. Io faccio spesso un giro nei posti dove sono cresciuta, all’Axa, al Bar Roberto, dove andavo con la mia comitiva". Se non fosse diventata famosa? "Forse sarei a Londra a fare la madonnara sui marciapiedi. Prima pensavo: sarò single a vita, alcolizzata e con dieci cani. Pensavo a questo. Invece, poi…".