Occhi profondi, sorriso rassicurante e tanto carisma. Il tutto condito con la semplicità di pochi.
Incontrare Michel Altieri, giovane talento del teatro e del cinema italiano, è come tuffarsi a capofitto in un vortice di pensieri e parole, in cui il suo bell'aspetto - tanto amato dalle ragazzine - rappresenta solo un'esteriorità piacevole, che racchiude molto, molto di più.
Al cinema con una pellicola d'autore, "Cuando La Verdad Despierda", nella quale recita anche a fianco di Fidel Castro, l'attore italo-francese sembra trovarsi a suo agio anche in un ruolo difficile.
"Interpreto Fabio Dicelmo, un giovane imprenditore morto in un attentato a L’Havana", racconta Michel a GossipNews. "Ero abituato a personaggi tratti dalla letteratura - spiega l'attore - ma poter incontrare l’anima di una persona reale e farla tornare in vita per ridargli un po' di giustizia è qualcosa che auguro ad ogni attore: è un'emozione che mi commuove anche ora". E delle scene ad alto impatto emotivo, dice: "Mi trovavo, per finzione, disteso in una pozza di sangue nello stesso punto e luogo in cui era morto Fabio, L’esplosivo usato sul set era vero, ogni cosa mi diceva che tutto era realmente accaduto. Dentro di me ho sentito qualcosa che difficilmente la vita saprà farmi ritrovare. Era come se lui fosse li con me, attraverso di me. E questo mi ha poi spinto a documentarmi per giorni, a parlare con il vero padre, con gli amici, ad immedesimarmi in tutto".
Un'esperienza forte, nata dalla precisa consapevolezza e volontà di seguire la propria strada di attore lontano dalle facili e banali scorciatoie dell'attuale jet set italiano: "In Italia un attore di teatro fa fatica ad entrare nel cinema: un personaggio tv che non ha mai recitato, paradossalmente, fa prima. Non a caso, ho avuto la parte passando per gli Stati Uniti". E' la triste verità denunciata da Altieri.
E, se agli applausi del Festival di Berlino e delle premiere di Roma e Milano Michel desidera dare un senso che vada al di là della semplice performance, ma che connoti un impegno concreto per non dimenticare una morte violenta in cerca di un senso, altrettanto profondo è il messaggio che l'attore intende trasmettere attraverso il suo impegno. "Se ho scelto un cosiddetto film d’autore non è per fare lo "pseudo-intellettuale di sinistra", per carità. Scelgo in base ai personaggi, in primis, tanto che ho rifiutato un paio di ruoli in film che mi avrebbero posizionato più commercialmente, solo perché non voglio perdere la bussola del perché sono attore", confessa.
A sbugiardare ulteriormente il credo popolare che non vede passeggiare a braccetto bellezza, intelligenza e sensibilità, Michel Altieri svela il suo segreto: "Dico a tutti i giovani artisti: questo è un mestiere da intraprendere, tutti i giorni, per scoprire il mondo delle emozioni vostre e degli altri, per prendere il prossimo con voi stessi, per non sentirvi solo dei corpi, per essere sereni affrontando la vita ed imparando a non evitarla. Perché non sempre la si vive realmente".
Come dargli torto?
Foto: ufficio stampa