“Capii di essere allergica al sole dieci anni fa. All’improvviso mi comparvero alcune grandi macchie marrone sulla pelle. Lo confesso,mi spaventai e il giorno stesso corsi al Pronto Soccorso per farmi visitare da un dermatologo. Già un paio di giorni dopo stavo meglio, ma da allora evito di espormi ai raggi solari”, parla così Milly Carlucci durante un’intervista rilasciata a DiPiù.
Quando se n’è accorta, la conduttrice stava seguendo il figlio Patrick in una delle sue prime regate veliche: “Eravamo a Bracciano, vicino Roma - racconta - Io ero con mio marito su un barchino. C’era molto sole, faceva caldo. Indossavo dei bermuda e, nonostante fossi coperta con una maglietta e un cappello per ripararmi dai raggi, all’improvviso mi comparvero quelle macchie: una sul collo del piede, due sul décolleté e un atro paio sui polsi. Mi rivolsi allarmata a mio marito: ‘Guarda la mia pelle, che cosa mi sta succedendo?’ Così, decidemmo di dirigerci al Pronto Soccorso più vicino. Il dermatologo mi chiese subito se avessi assunto dei farmaci, degli antibiotici, che di solito danno reazione quando ci si espone al sole. Ma io gli risposi di no. ‘E allora è quasi sicuramente allergia solare’, mi spiegò. Aveva ragione”.
Prima di allora, sottolinea la Carlucci, non aveva mia avuto di questi problemi. Venne curata con una crema al cortisone e le vennero bendate le zone interessate. Il medico la informò dei rischi avrebbe corso esponendosi ai raggi solari: “Aggiunse anche che il sole - dice la conduttrice - a causa del buco dell’ozono, non è più quello di una volta. Lo definì ‘malato’ e, per questo, le allergie ai raggi solari s sono moltiplicate negli ultimi anni. Purtroppo non ci sono medicine che guariscono completamente questo disturbo, appunto con creme cortisoniche. L’unica soluzione è la prevenzione”. ovvero, spiega ancora Milly, “mai abbronzarsi. Da maggio a settembre, mesi più assolati, evito di stare al sole e indosso cappelli a falde larghe, occhiali scuri che coprano completamente gli occhi, magliette a maniche lunghe pantaloni di cotone fino alla caviglia, sia al mare e sia in montagna, dove per l’alata quota i raggi solari sono forti, nocivi”. E poi sottolinea di usare questi accorgimenti non solo in vacanza ma anche in città: “In città senza protezione solare totale, non potrei uscire di casa - aggiunge - Come mi ha consigliato il mio dermatologo, la crema la spargo più volte al giorno, per creare un effetto emolliente continuo. la metto sotto il fard. Inoltre, nelle ore centrali della giornata, se posso evito di stare all’aria aperta. Poi, come consigliato dal dermatologo, una volta l’anno mi sottopongo ai dei controlli medici per la pelle, analizzando le macchie e anche per verificare che non ci siano brutte sorprese”. Al mare però non rinuncia, sempre con cappello, occhiali scuri, magliette a maniche lunghe e fa anche il bagno vestita, almeno quando fa proprio tanto caldo. Anche se, una volta, nonostante le precauzioni, è incorsa di nuovo nelle scottature: “Anni fa - racconta - mi sono fatta il bagno tutta vestita. Nuotavo a rana, con il cappello e gli occhiali. Venti minuti per rinfrescarmi, rilassarmi. A un certo punto, proprio tra il collo e gli occhiali, all’altezza delle guance, è comparso un forte prurito e un arrossamento preoccupante. Tornata a riva, mi sono precipitata, come in passato dal dermatologo del Pronto Soccorso. E lui mi ha spiegato che il riverbero dell’acqua mi aveva procurato quella scottatura violenta. il giorno dopo, al risveglio, sembrava che il mio viso fosse stato appoggiato su una griglia e per giorni sono rimasta chiusa in casa, senza potermi esporre alla luce. ma evidentemente il mio rapporto con il mare non è proprio dei migliori”.
La Carlucci svela anche di essere rimasta vittima di un’intossicazione da pesce: “Poi - prosegue - qualche tempo dopo, in un ristorante ho mangiato una mousse d’insalata con una spolverata di crostacei. La gola si è gonfiata all’improvviso e ho rischiato persino lo shock anafilattico, ma poi tutto è rientrato. Ora tutte le volte, evito il pesce. E, per sicurezza, in borsa ho sempre con me una bustina di cortisone. Insieme con la crema protettiva, fa parte del mio kit di viaggio. Certo, non potendomi esporre al sole, almeno la mia la mia pelle invecchia più lentamente e il rischio di essere colpita da tumori della pelle è minore. Anche nelle cose negative, c’è un risvolto positivo”.