La guerra alla fine l'ha vinta lei. Milly Carlucci è stata prosciolta. Non ha diffamato Barbara D'Urso e la Rti esprimendo il 27 settembre 2011 alcuni giudizi sul contestato "Baila". E' stato il gip di Roma Tiziana Coccoluto che ha deciso di accogliere le argomentazioni della procura, la quale aveva sollecitato l'archiviazione del procedimento, e degli avvocati Giorgio Assumma e Armando Fergola, legali della conduttrice di "Ballando con le stelle".
Milly, ospite a "La vita in diretta", parlando di "Baila", tra l'altro sospeso dopo che al termine del processo civile era stato stabilito fosse troppo simile al programma concorrente in onda su Rai Uno, lo aveva paragonato alle "borse false e alle patacche di orologi". La D'Urso, colpita, aveva deciso di querelarla.
Nelle motivazioni all'archiviazione del procedimento il gip ha scritto che "nel tentativo di tradurre in termini di uso comune il concetto giuridico di plagio contraffattorio, peraltro su diretta sollecitazione della conduttrice (Mara Venier, ndr), Milly Carlucci ha utilizzato una similitudine acquisita dalla vita quotidiana, paragonando il prodotto plagiante alle 'patacche, borse false, orologi', cose che sono fatte ad Hong Kong, con ciò limitandosi a tradurre in linguaggio di immediata percezione una circostanza analizzata con precisione dall'ordinanza cautelare, di cui peraltro aveva letto alcuni passaggi testuali poco prima". Quindi per il gip "le modalità di trattazione della vicenda e le specifiche espressioni utilizzate dalla odierna indagata consentono di ritenere ampiamente rispettati i canoni di operatività del corretto esercizio del diritto di informazione prima e di critica poi, senza che possano ravvisarsi residui margini di lesività dell'onore e della reputazione del destinatario-categoria da cui deve escludersi la signora D'Urso che aveva il ruolo di conduttrice e non di coautrice del programma".