- Il conduttore non le manda a dire: commenta la chiusura di ‘Pomeriggio Cinque’
- Poi rivela perché la d’Urso gli avrebbe tolto il saluto da vent’anni
Giancarlo Magalli è uno che non le manda a dire. Stavolta durante un’intervista rilasciata a ‘Il Messaggero’, il conduttore 76enne ha commentato la chiusura di ‘Pomeriggio Cinque’ e la querelle che ne è seguita tra Barbara d’Urso e la dirigenza Mediaset.
Il noto volto Rai ha sottolineato di pensar che i programmi della collega fossero “il monumento al trash”. “Quello che faceva lei era il monumento al trash. Un modo di fare tv non dico brutto o sbagliato, ma estremamente ruffiano, con una grande dose di insincerità. Per sembrare amica del pubblico, con il cuore, esagerava ogni cosa”, ha affermato.
Magalli ha poi raccontato che da vent’anni la d’Urso gli avrebbe tolto il saluto. E il motivo. “A me non è mai piaciuta. E poi mi ha tolto il saluto perché nel 2003 non la invitai nella giuria del programma La grande occasione, dedicato agli imprenditori. Che c’entrava?”, ha aggiunto.
Infine parlando del suo futuro, Giancarlo ha dichiarato di non avere ambizioni particolarmente grandi: “C’è da dire che non voglio far carriera: un impegno di due ore, tutti i giorni, per nove mesi, non lo reggerei più. Per questo due anni fa ho lasciato I fatti vostri. Se vogliamo parlare di riconoscenza, quella non esiste. Meno che mai in Rai, che non essendo identificabile in una persona, una coscienza non ce l’ha proprio. Ha solo dirigenti che cambiano ogni due-tre anni”.
“Mi avevano promesso una telefonata sia Angelo Mellone, che adesso guida il Day Time, sia il direttore generale Giampaolo Rossi, ma finora non li ho sentiti. Non è un problema: lavoro con la Rai dal 1964, senza mai una raccomandazione”, ha concluso.