- Diana, 28 anni, accusata di aver tentato di rubare dentro alcune auto, ha ricevuto una pena di 10 mesi
- L’ex Miss Italia 62enne è disperata: “Sta scivolando verso il baratro, da sola io non ce la posso fare”
Nadia Bengala accetta di parlare il giorno dopo la condanna della figlia: Diana Schivardi, 28 anni, ha ricevuto una pena di 10 mesi dopo essere stata accusata di aver tentato di rubare dentro alcune auto e di aver reagito contro chi cercava di fermarla. L’ex Miss Italia rompe il silenzio e al Corriere della Sera sottolinea senza mezzi termini : “La droga la sta cambiando, per salvarla bisogna ricoverarla”.
La Bengala, mamma anche di Gaia, 26 anni, ha seguito il processo. La figlia non si è neppure presentata. Quando le si domanda il motivo, dice: “Mia figlia vive in una realtà tutta sua, purtroppo. Io le dedico ogni minuto del mio tempo. Lo faccio con amore, perché lei ne ha bisogno. Le spiego, ma lei è lontana, non credo abbia afferrato quanto è grave la condanna e i motivi che ne sono all’origine. Certo non è stata indifferente. Anche per lei è stata una giornata dolorosa. Però c’è ancora un distacco. Lei ha bisogno d’aiuto, ma anche io ne avrei bisogno per tirarla fuori da questo incubo”.
Avrebbe voluto che il giudice disponesse il ricovero coatto: “Mia figlia è incosciente. Non capisce quello che la sta accadendo. Non vede che sta camminando sull’orlo del precipizio. Sta scivolando piano piano verso il baratro e da lì non risalirà mai più. Questa condanna, dove è stabilito che è solo in parte capace di intendere, non le serve. Soltanto se verrà obbligata a stare in una comunità, dove specialisti la possano seguire giorno per giorno allora capirà quanto è grave la sua condizione. Io ne ho pagati tanti di specialisti. Ma si è dimostrato tutto inutile, perché lei non ha percepito di essere in un vicolo cieco”.
"Diana è una ragazza sensibile e intelligente. La droga però la sta cambiando, sta scivolando verso il baratro. Per salvarla, l’unica strada è ricoverarla. Un giudice deve prendersi l’impegno di disporne il ricovero coatto. Di sua spontanea volontà, non andrà mai. E allora sarà la fine. Da sola io non ce la posso fare a salvarla", precisa ancora.
Diana non comprende quanto la sua situazione ormai sia grave, dopo due arresti e una condanna. Nadia è disperata: “La colpa è della droga, obnubila il cervello. Lei vede cose che non esistono. La sua realtà è appannata dagli stupefacenti. E' necessario che le cada questo velo per riprendere il controllo della sua vita. Altrimenti finirà in guai molto più seri e dolorosi di quelli che sta affrontando oggi”.
Non sa perché Diana si sia avvicinata alla droga: “Non so dare una spiegazione precisa. Penso che ci sia stata una forma di malessere interiore, che mi è sfuggita. Ma è anche vero, che la vita è fatta d’incontri, conoscenze, amicizie. Quelle sbagliate fanno danni irreparabili. Magari all’inizio appaiono brave persone, e solo dopo cade la maschera. Qualcuno le avrà detto prova e lei ha scelto di assecondarlo. Chi lo ha fatto, era un disgraziato. Certo lei era predisposta”.
La Bengala racconta com’era la ragazza ‘prima’: “Una giovane dal cuore d’oro, sensibile, sempre sorridente. Con una gran voglia di sapere, curiosa. Forse una giovane con la testa un po’ tra le nuvole, ingenua. Vorrei che tornasse così, come quando studiava tutto il giorno. Perché, non lo dico solo da madre, ma Diana è una donna intelligente”. E conclude: “La devo salvare. Lei ha bisogno d’aiuto, è tutta la mia vita”.