Nadia Toffa all’inizio della sua lotta contro il cancro che le ha cambiato la vita, per andare a fare la radioterapia si travestiva. Si faceva chiamare Silvana, in ospedale andava sotto falso nome. La conduttrice e inviata di Le Iene lo svela a Oggi.
“Entravo in ospedale ed ero Silvana, parrucca nera, sciarpona, occhialoni. Mi serviva a prendere distanza dalle cure, come se le stesse facendo qualcun altro. Poi di Silvana ho buttato via tutto, parrucca, vestiti, e ho ripreso in mano la mia vita”, racconta Nadia Toffa al settimanale.
Non riusciva ad affrontare subito la notizia sconvolgente di avere un tumore, Nadia Toffa indossava i panni di un’altra per cercare di non cadere in un buco nero. Poi quasi una rinascita, proprio scatenata dalla forza di riprendere in mano in qualche modo i fili del suo destino, nonostante la malattia.
“La gente crede che io sia Wonder Woman, ma non sono d’acciaio. Ho paura come tutti”, spiega la 39enne. “C’è chi pensa che la gente dello spettacolo sia privilegiata, che io abbia avuto terapie speciali, ma i medici trattano tutti nello stesso modo, per fortuna. Il mio mestiere non mi rende più forte. Anch’io sono fragile, anch’io ho bisogno di essere rassicurata”, aggiunge.
La mamma Margherita l’aiuta nel suo percorso: “Averla è un regalo immenso. Sono felice che sia la mia mamma, ma so- prattutto sono orgogliosa di conoscerla come persona. La malattia ci ha dato tempo per parlare, per sfogarci. Per una madre non è facile vedere sua figlia che soffre, ci siamo aiutate a vicenda. E lei fa moltissimo per me”.
Il vedersi cambiata dalle cure e dalle medicine non la sconvolge: “Ogni volta che mi guardo allo specchio e mi vedo diversa penso a Gabriellina, una bambina malata che ho incontrato per un servizio sulla terra dei fuochi. E mi dico: ce la fa lei e non ce la faccio io che sono adulta? Forza Nadia, via le lacrime e avanti”.