Niccolò Bettarini sui suoi aggressori condannati: 'Volevano uccidermi, ma io li perdono’

Niccolò Bettarini parla dei suoi aggressori appena condannati. A Chi racconta il suo stato d’animo dopo quel tragico 1 luglio, quando lo hanno accoltellato a Milano davanti la discoteca Old Fashion. Voleva solo difendere una persona in difficoltà. “Volevano uccidermi, ma io li perdono, dice il figlio 20enne di Simona Ventura e Stefano Bettarini.

Niccolò Bettarini sui suoi aggressori condannati: 'Volevano uccidermi, ma io li perdono’
Niccolò Bettarini parla dei suoi aggressori appena condannati e dice: 'Li perdono'

“Per il carattere che ho lo rifarei - sottolinea Niccolò Bettarini - Sono così. Se vedo persone in difficoltà, amici o estranei, intervengo. Sono cresciuto con valori sani e non cambierò. Però questa vicenda mi è servita anche per aprire gli occhi sotto altri punti di vista. Diciamo che sono mancati i grazie dalla persona che ho aiutato. Da lui e dalla sua famiglia. Ma va bene così”. Il ragazzo ha partecipato a tutte le udienze in tribunale. Ha capito che gli aggressori, tutti e tre condannati, non si sono pentiti. Nonostante questo è sicuro: “Li perdono”.

“Mi hanno gettato fango addosso. A un certo punto sembravo io il carnefice. Non è stato facile - racconta Niccolò Bettarini - Ma la giustizia ha fatto giustizia”. Gli ha fatto male vedere soffrire la sua famiglia. Quello che è accaduto lo porterà dietro per sempre. Ora è felice: “Sono una persona pulita. Non ho mai avuto paura, non l’avrei avuta nemmeno se non fossero stati condannati. Io devo impormi la serenità perché sono nel giusto”.

Il 20enne racconta la tragica vicenda che l'ha profondamente cambiato: 'Mi ha migliorato'

Niccolò Bettarini ha studiato le vite dei suoi aggressori, poi condannati. Ha cercato di capire il perché di tanta rabbia. Questo gli ha dato una visione più ampia di quel che è successo: “Ho capito che grazie a Dio sono uscito da un incubo che ha inciso molto sul mio carattere. Ho vissuto troppo tempo odiando. Ora devo, in primis, perdonare me stesso, perché sono stato senza sorriso troppo a lungo. Dei miei aggressori che dire? Ho compreso la loro vita e sono pronto a perdonare. Sono ragazzi cresciuti in contesti difficili. Conoscere il loro passato mi ha aiutato a capire il loro presente”.

“Volevano uccidermi, ma io li perdono”. Niccolò Bettarini è diverso. Quando guarda le sue cicatrici  pensa che gli faranno compagnia tutta la vita: “Segnano un percorso scritto per me che, nel bene e nel male, mi ha migliorato”.

 

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