Niccolò Bettarini, prima foto dopo l'intervento: 'I miei amici mi hanno salvato la vita’

Niccolò Bettarini, dimesso dall’ospedale mercoledì pomeriggio e tornato a casa, condivide sul suo profilo social la prima foto che lo immortala dopo l’aggressione e l’intervento in piedi sulle sue gambe, mentre sta per lasciare il Niguarda di Milano dove è stato ricoverato. Il 19enne, figlio di Simona Ventura e Stefano Bettarini, sorride e ha il pollice alzato: sta meglio.

Niccolò Bettarini, prima foto dopo l'intervento: 'I miei amici mi hanno salvato la vita’
Niccolò Bettarini, prima foto dopo l'intervento: 'I miei amici mi hanno salvato la vita’

Hanno cercato di ucciderlo domenica mattina fuori dalla discoteca Old Fashion. Lo hanno accoltellato, la polizia continua a indagare, per il momento i fermati rimangono quattro. Niccolò Bettarini posta la prima foto dopo l’intervento al nervo lesionato della mano e ringrazia tutti. “Non sono mai stato bravo a raccontarmi. Ma, ora che sto migliorando, sento che sia giusto e doveroso dire diverse cose. Innanzitutto voglio in questo momento ringraziare la mia famiglia che mi è sempre stata vicino, nei momenti felici come in quelli brutti. Nessuno come lei ha saputo trasmettermi quella forza che mi ha permesso di non mollare mai”, scrive.

 

“Sono un ragazzo fortunato e, mai come ora, sento veramente di esserlo, non solo per il fatto di essere qui a scrivervi questo post, ma anche perché so di avere degli amici che mi hanno salvato la vita. Sono cresciuto credendo nell’amicizia, è un valore fondamentale nella mia vita e farei qualunque cosa se degli amici fossero in difficoltà”, sottolinea il calciatore della Triestina.

Il 19enne all'uscita dell'ospedale con la mamma e Gerò Carraro, che dedica un bel post al ragazzo

E’ la sua prima foto dopo l’intervento, Niccolo Bettarini desidera rincuorare tutti quelli che gli hanno dimostrato affetto, lo stesso fanno la mamma e il papà, che gli ha dato il bentornato a casa. Il figlio di SuperSimo conclude: “Sarò sempre grato al pronto intervento dell’ambulanza e del trauma team dell’Ospedale Niguarda di Milano. Da questa esperienza esco più forte di prima, con la consapevolezza di aver rischiato tanto. Ringrazio, inoltre, la questura e le forze dell’ordine per il lavoro che stanno svolgendo. Grazie a tutti per l’affetto che ci avete dimostrato. Ricordate sempre di essere voi stessi ma soprattutto, ricordate chi siete”.

 

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