Niccolò Bettarini toglie il tutore e mostra i segni delle coltellate

Niccolò Battarini ha tolto il tutore e in vacanza al mare mostra il braccio ferito. Sulla pelle, infatti, si vedono ancora i segni lasciati dalle coltellate con cui lo scorso 2 luglio è stato ferocemente colpito davanti all'Old Fashion di Milano. Segni visibili anche sul fianco: il coltello è arrivato vicino al fegato.

Niccolò Bettarini toglie il tutore e mostra i segni delle coltellate
Niccolò Bettarini senza tutore e con i segni delle coltellate sul braccio e sul fianco

Niccolò Bettarini ha subito un delicato intervento dopo l'aggressione e per quasi un mese ha tenuto il tutore. Ora l'ha tolto ma sul braccio ci sono ancora evidenti i segni delle coltellate. Il figlio di Simona Ventura e Stefano Bettarini li mostra su Instagram e scrive: "Ribellati, ribellati ancora, finché gli agnelli non diventeranno leoni".

Il ragazzo dopo l'aggressione dello scorso 2 luglio ha subito un delicato intervento

Il 19enne, insomma, si sta riprendendo fisicamente e in una recente intervista rilasciata a DiPiù ha raccontato di come questa brutta esperienza l'abbia profondamente cambiato.
Niccolò ha rivelato di essersi riavvicinato alla fede: "Siamo una famiglia credente, siamo profondamente cristiani e quello che è successo mi ha fatto ritrovare la fede. Non penso che sia stata solo fortuna. Mia madre e io, pochi giorni dopo essere uscito dall’ospedale, siamo andati da padre Roberto, il parroco che a Milano ha sposato lei e papà. Siamo stati con lui una giornata intera, abbiamo parlato tanto".

Niccolò ora pensa la suo futuro nel mondo del calcio 

"Ricorderò per sempre che in ambulanza, nella mia testa, ho improvvisamente iniziato a pensare: 'Non voglio morire così…Io non voglio morire così…' - ha dichiarato Bettarini Junior - E a quel pensiero ho dato voce. L’ho gridato ai medici. A tutti. Per tutto il tragitto che l’ambulanza ha percorso fino all’ospedale. Volevo che lo sapessero tutti, probabilmente volevo che il mio urlo arrivasse in Cielo e lo sentisse anche Dio. E penso lo abbia sentito". "Una coltellata è arrivata dritta vicino al fegato - ha proseguito il ragazzo - Una costola, spezzandosi, ne ha rallentato l’affondo. Se quella stessa coltellata fosse arrivata qualche millimetro più sopra, se la costola non l’avesse deviata, mi avrebbe perforato il polmone. Uscire vivi da situazioni del genere ti cambia profondamente…".

 

Niccolò ora pensa anche al suo futuro. Desidera seguire le orme del padre nel mondo del calcio: "Se voglio diventare un grande calciatore, devo smetterla di fare la vita notturna. Farò di tutto per cercare di tornare a giocare al più presto nella mia squadra, la Triestina". "Il mondo della tv? Per ora è prematuro parlarne", ha concluso.

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