Niente prigione per Chris Brown, come deciso da un giudice del tribunale di Los Angeles. Almeno non ancora. Il rapper, accompagnato dalla fidanzata Karrueche Tran, si è presentato davanti alla corte ieri per rispondere delle accuse di aggressione a Washington (avrebbe preso a pugni un ragazzo che voleva scattargli una foto) che gli avrebbero fatto violare la libertà vigilata a cui era stato condannato nel 2009 dopo aver picchiato la sua ragazza di allora Rihanna.
Il suo avvocato, Mark Geragos, ha battuto con successo il Procuratore del Distretto della Contea di LA, che invece aveva richiesto il carcere immediato per il cantante.
Chris Brown era stato condannato a 5 anni di libertà vigilata e 6 mesi di servizi per la comunità nel 2009, dopo aver violentemente picchiato la sua fidanzata dell’epoca Rihanna la notte dopo la cerimonia di consegna dei Grammy Awards, facendola finire in ospedale. Alla fine del 2012, tra le critiche dei fan, i due si sono riconciliati, riprendendo brevemente la loro storia d’amore. Brown aveva dichiarato: "Quella notte è la cosa di cui mi pento di più in tutta la vita, il mio più grande errore". |
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Il 24enne sta seguendo un programma di rehab di tre mesi dallo scorso novembre, ha già completato 109 ore di servizi per la comunità e i suoi ultimi quattro test per la droga sono risultati negativi. L’avvocato ha chiesto quindi di "tenerlo dov’è ora. Sta facendo grandi progressi e tutto quello che dovete fare è guardarlo. Io lo conosco da 5 anni. Sta bene come non lo è mai stato". Il giudice si è apparentemente trovato d’accordo, ma ha ricordato a Brown di seguire tutte le regole decise dalla corte, compresa quella di prendere le medicine a lui prescritte e di astenersi dalla marijuana. Una prossima udienza è fissata per il 28 febbraio.