Nina Moric è disperata. I giudici le hanno tolto Carlos. Il figlio è affidato alla nonna, la mamma di Fabrizio Corona, Gabriella. La 41enne ha il cuore spezzato e a Libero per la prima volta parla dei due anni senza Carlos: il Giudice del Tribunale dei minori ha deciso di toglierle la custodia del ragazzo nato nel 2002. La motivazione è legata al presunto tentativo di suicidio risalente all'aprile 2015.
Le hanno tolto il figlio Carlos. Nina Moric è disperata e da sempre nega il tentato suicidio. "In realtà non si è mai trattato di un tentato suicidio - chiarisce Solange Marchignoli, l'avvocato della croata - I referti del pronto soccorso l'hanno classificato come atto autolesionistico non finalizzato alla morte. Non voleva uccidersi. Aveva litigato con sua madre, che era con lei quella sera". C'era pure il figlio Carlos e dopo quell'episodio le è stato tolto.
Nina Moric è disperata e al quotidiano fa sapere quanto abbia combattuto da quando Carlos, il figlio 15enne, le è stato tolto. "La signora Moric ha fatto tutto ciò che le è stato richiesto dal Tribunale e dai servizi sociali per poter riprendere nuovamente i contatti con il figlio, ma nulla è cambiato", dice l'avvocato. Si è sottoposta a esami del sangue e del capello: "Nessuna traccia di alcool né droga né psicofarmaci: i controlli periodici presso il Sert si sono rivelati tutti negativi".
I rapporti tra Nina e la ex suocera Gabriella sono pessimi. "Nina non può occuparsi di nulla, non può parlare con i professori, badare alle spese, si era offerta di aggiustargli il cellulare ma la nonna non l' ha permesso", svela il legale.
Così scriveva la modella al servizio sociale di Milano: "Mi sono offerta di riparare il telefono di Carlos al posto della fidanzata di papà; non sarebbe stato nemmeno necessario vedere Carlos, bastava che qualcuno mi portasse il telefono, anche sotto casa della nonna, dove Carlos sarebbe rientrato ed è collocato. Tuttavia mi è stata negata questa possibilità dalla signora Privitera (Gabriella, ndr) che, come sempre, ha detto nei miei confronti parole veramente infamanti, dicendo che io non sono una persona normale, che mi devo far curare. Ha anche detto che devo lasciare in pace mio figlio e che devo telefonargli il meno possibile".
Nina Moric vede Carlos solo un'ora a settimana in presenza di un educatore. "Non ce l' ho qui con me, ma quando sarà grande saprà che la mamma non gli ha fatto mancare nulla, l' ha amato a distanza, dietro a un vetro", fa sapere. Preferirebbe fosse trasferito in un istituto, in un luogo neutro, per recuperare il rapporto con lui che ha cresciuto fino ai 13 anni.
"Per più di 2 anni mi sono nascosta, un po’ perché non vi nego che mi sono vergognata tanto, mi sono nascosta dietro un’ironia a volte eccessiva, mai sarei riuscita a parlare di questa storia, ma chiunque mi ha visto in questi ultimi anni si è accorto che qualcosa in me non andava", scrive Nina sul social. Ringrazia Libero per l'intervista e parla di "razzismo" subito per "i luoghi comuni sulle donne dello spettacolo e sulle donne straniere". Lancia infine un appello perchè Carlos le venga affidato nuovamente. "Il coraggio di combattere ancora di più e senza più nascondermi, perché per un madre il figlio è ossigeno e senza ossigeno è dura", sottolinea.