La nuova modella di Gucci divide per la sua bellezza diversa e non convenzionale. Da giorni sui social accanto a numerose foto che la ritraggono compaiono critiche feroci per il suo volto assai particolare. Una vera e propria valanga di odiatori si è abbattuta sulla 23enne armena che vive a Eravan. Definita la nuova musa del direttore creativo della maison, Alessandro Michele, in realtà Armine è stata protagonista di una sfilata nel 2019. Poi non ha più lavorato per il marchio. Ma tutto questo è ininfluente. Malignità su malignità l’hanno travolta.
Lontana dai classici canoni di bellezza, la modella di Gucci è stata definita “brutta”, “inadatta al mondo della moda”. Con le sue foto sono stati creati meme impietosi. Molti hanno puntato il dito, molti hanno cercata di difenderla dal body shaming. Il designer Marco De Vincenzo, che veste star come Beyoncè e Levante, commenta: “Non capisco queste polemiche. Quando apparve in passerella Rossy De Palma, la musa di Almodóvar, tutti urlarono allo scandalo e oggi, dopo 30 anni, siamo ancora a questo punto. Nessuno si armi di centimetro e lente di ingrandimento per misurare nasi e orecchie: il mondo è grande, la bellezza non deve avere più codici”.
Anche il couturier Antonio Grimaldi ha sottolineato: “Viva la diversità! La moda si fonda su canoni estetici in continua evoluzione e, mai come oggi, è importante il valore dell’inclusività”.
Armine, finora rimasta in silenzio, intervistata da La Repubblica, dice: “Non è stata la prima volta, ho esperienza sul campo: lo scorso anno, dopo la sfilata per Gucci, un programma tv turco aveva addirittura iniziato a fare la mia parodia. E’ stata dura, non capivo perché ce l’avessero tanto con me, non gli avevo fatto nulla”. E aggiunge: “Ci sono rimasta male, è ovvio. Però man mano mi sono resa conto che assieme alle critiche ci sono stati anche tanti dalla mia parte pronti a incoraggiarmi e supportarmi, il che mi ha aiutato parecchio. Non so perché tutto questo sia successo, e non posso certo vietare alla gente di parlare. Ma posso ignorarla”.
Le critiche non la sconvolgono, la top model pensa siano generate dalla paura: “Credo che le persone siano spaventate da tutto quello che è diverso. A parole è facile essere aperti al nuovo ma poi, quando si trovano davanti a qualcosa che non capiscono, non sanno come reagire, e allora attaccano. Per questo dico che non vale la pena di preoccuparsi di loro: hanno solo paura”.
Alle ragazze, spesso colpite dal body shaming sul social, Armine consiglia “di non badare troppo a quello che accade attorno e di non ostinarsi a fare per forza quello che gli altri fanno. Meglio concentrarsi su di sé, su chi si è e su cosa si ama: ci sono molti modi diversi di essere belli”.
La Harutyunyan crede che tutto questo sia una lezione di vita per imparare “che è meglio essere diversi che omologati al resto, anche se non tutti ti capiranno. Tanto alla fine è un problema loro, non mio”. Lei, che lavora pure come graphic designer per una grande compagnia armena, quando si guarda allo specchio non ha dubbi sul suo valore: “Vedo una persona che è più di una faccia, che ha interessi, cose da dire e da fare. E che non ha tempo per chi la vuole abbattere”.