Ornella Muti rivela: ''Il mio nome d’arte non mi è mai piaciuto''

  • L’attrice 67enne in realtà si chiama Francesca Rivelli
  • A darle il nome d’arte fu il regista Damiano Damiani, ma a lei non è mai piaciuto

Ornella Muti in una nuova intervista rilasciata a ‘Il Corriere della Sera’ ha spiegato che il suo nome d’arte non le è mai piaciuto. Infatti l’attrice 67enne in realtà si chiama Francesca Rivelli. “È stato Damiani a farmi cambiare nome, da Francesca Rivelli a Ornella Muti, un connubio che si rifà a due opere di Gabriele D’Annunzio: la Ornella della Figlia di Iorio e la Elena Muti del Piacere. Ma a me non è mai piaciuto. Oltretutto, ogni tanto su certi set qualcuno, i primi tempi, mi prendeva in giro, giocando su Muti la muta... vabbé, la cattiveria non manca mai... ci può stare...”, ha spiegato.

Ornella Muti, 67 anni, ha rivelato che il suo nome d'arte non le è mai piaciuto

Durante l’intervista con il quotidiano, Ornella ha anche parlato della nascita di Naike, la sua primogenita. Divenne madre molto giovane: Ragazza madre. A 18 anni. Non è stato tanto facile”. Non volle però abortire. “Innanzitutto erano altri tempi, praticamente la preistoria rispetto a oggi, e poi non ho voluto. Mia madre però me lo chiese: anche se in Italia l’aborto era illegale, all’estero si poteva fare tranquillamente. Persino il mio agente cinematografico di quel periodo me lo consigliò, perché dovevo girare un film. Avrei dovuto abortire per fare un film? Assolutamente no! Quindi ho deciso di portare a termine la gravidanza, altrimenti il Signore mi avrebbe detto ‘pussa via!’... ed è nata Naike”, ha aggiunto.

Ornella insieme alla primogenita Naike Rivelli, 47 anni

Parlando di invecchiamento, chirurgia estetica e affetti ha infine concluso: “Il cammino esistenziale è una parabola e occorre farsene una ragione. Ovviamente cerco di mantenermi, faccio yoga facciale, rispetto una dieta seria, ma non è facile stare al passo col tempo che passa. Lo confesso, a volte non mi piaccio, sono molto esigente con me stessa, ma questa sono e non ci posso fare niente... Comunque, sdoganerei la chirurgia: tutti, donne e uomini, dicono che non si sono mai ritoccati, ma diamoci una calmata, e chi se ne importa se ti sei ritoccata. Nel mondo di oggi siamo bene o male tutti sempre esposti: bisogna essere perfetti ed è inutile far finta che l’aspetto esteriore non conti, conta eccome! Oltretutto la vita si è molto allungata e questo, diciamo, non aiuta. Non temo la vecchiaia, mi spaventa la malattia. L’importante è seminare bene gli affetti: io ho i figli e dei nipoti meravigliosi che, per fortuna, quando mi sveglio la mattina non mi dicono: ‘Nonna, oggi c’hai un occhio gonfio’. Ti abbracciano, Ti baciano, Ti accolgono per quella che sei. Loro sono un autentico regalo”.