Oscar Giannino, si dimette da Fare ma resta candidato

Luigi Zingales aveva sollevato dubbi pesanti sui suoi effettivi titoli di studio presenti nel curriculum. Dubbi che si sono rivelati esatti. Oscar Giannino ha deciso di dimettersi dal suo movimento Fare per fermare il declino, ma rimane il candidato premier alle imminenti elezioni del 24 e 25 febbraio, perché è troppo tardi per ritirare il suo nome. Se fosse eletto, dovrebbe subito dopo rinunciare all'incarico.
L'economista e giornalista ha scritto su Twitter: "Dimissioni irrevocabili da presidente in Direzione. I danni su di me per inoffensive ma gravi balle private non devono nuocere a Fare".

Giannino, ospite a Le Invasioni Barbariche, ha spiegato a Daria Bignardi le sue ragioni per le bugie sulle lauree e il master a Chicago incriminato: "Per due motivi: all'inizio per una sorta di povertà rivendicata, perché provenivo da una famiglia con pochi mezzi; e poi per divertimento.. Io dadaista, ricamavo". E ha aggiunto: "Non mi ero posto il problema di dire la verità in merito, non avevo la necessità di farlo perché di questa cosa non ho mai fatto un uso improprio. Ma quando mi hanno candidato, io l’ho detto che potevo mettere a rischio il movimento. E loro non capivano perché". Insomma, ci ha giocato molto e da tantissimo tempo sulla questione. Ora, però, è preoccupato: "La mia credibilità è ferita, bisogna ripristinarla ma ci proverò a superare questo momento. E poi ci sono decenni di lavoro pubblico sotto gli occhi di tutti… e ora tutto viene asfaltato così… Ora do questo bell’esempio e da semplice aderente farò il possibile per togliere voti al centrodestra. Mi sono tagliato la testa, giocateci pure a bocce, ma dite a tutti che voi di Fare siete più credibili di me".