Paolo Bonolis difende "Ciao Darwin" dalla critiche: "Non è volgare - dichiara il conduttore a La Repubblica - è grottesco e c'è una differenza sottile".
"Ciao Darwin" è sommerso dalla critiche ma dopo 18 anni riesce ancora a catalizzare l'attenzione del pubblico e in termini di ascolti ha battuto anche lo show di Laura Pausini e Paola Cortellesi in onda su Raiuno: "Tanti non l'hanno compreso, altri non l'hanno voluto - ha spiegato Paolo Bonolis - L'esasperazione dei toni, l'esibizionismo, sono condanne grottesche a cui l'umanità viene sottoposta. Cercando di esorcizzarla, mostriamo la realtà: il mondo è questo, anche se non lo vogliamo vedere. Una risata ci seppellirà". "Sa cosa dice Anton Ego nel film 'Ratatouille'? 'La critica, anche la più feroce, ha meno vita del più mediocre dei prodotti che va a criticare', la critica deve intellettualizzarsi, prendere le distanze da ciò che è pop. Darwin deve divertire di nascosto, non alla luce del sole", ha aggiunto il conduttore.
Paolo Bonolis oltre a rispondere alle critiche fatte a "Ciao Darwin" replica pure a quanti lo definiscono un "talento sprecato" per un programma del genere: "In 35 anni di televisione di cose ne ho fatte tante: Il senso della vita, Sanremo, l'Arena di Verona, il gala dell'Expo, roba più stilosa, pensata, ma se questo presunto talento si manifestasse solo in quelle circostanze non sarebbe giusto. Bisogna saperlo impiegare in una cosa difficile come far divertire, cavalcando un mondo che non mi appartiene in cui mi calo con quei ritmi".
"Ciao Darwin" è nato nel 1998 ed è tornato dopo sei anni di assenza dalla tv: "Un pubblico ci ha ritrovato e i giovani che non guardano la tv hanno percepito il politically incorrect", afferma Bonolis. I dati auditel gli danno ragione perché il suo show finora ha registrato una media del 27% di share nonostante le critiche.