Paolo Bonolis, intervistato da Chi nel numero in edicola, parla della polemica scateneta questa estate sui social da uno scatto che lo ritraeva su un jet privato durante il volo che lo stava portando alle Baleari dove ha trascroso le vacanze insieme alla famiglia e agli amici.
"Ho la fortuna di fare un lavoro che mi rende e utilizzo questo privilegio nella maniera migliore per la mia famiglia. Per il resto è più facile criticare che vivere - ha dichiarato Paolo Bonolis al settimanale diretto da Alfonso Signorini - Io faccio la mia vita, non sono per natura un ostentatore. Se alcuni mi vedono così perché il mio conto in banca è più alto del loro mi dispiace, non vorrei che li muovesse una giustizia sommaria figlia di un irrisolto personale. Non puoi dire che tutti i ricchi sono imbecilli e che i poveri sono tutti saggi ma sfortunati, è una generalizzazione".
Paolo Bonolis, insomma, i soldi li usa per la famiglia. La moglie Sonia Bruganelli, rispondendo alla polemica sul jet privato, nei mesi scorsi ha dichiarato: "Avendo molti bimbi, di cui una non proprio velocissima negli spostamenti, lo noleggiamo ogni anno. Potendo farlo perché no?". Dello stesso avviso il marito. Insomma, nessuna ostentazione del conto in banca. Potendoselo permettere, semplicemente viaggiano comodi e conducono una vita che rispecchia le loro possibilità economiche.
Bonolis nell'intervista parla pure del suo nuovo programma: a dicembre tornerà su Canale 5 con "Your Song". "Stiamo preparando due serate molto belle di musica con un racconto diverso dal solito - ha spiegato il volto noto del piccolo schermo - Ci saranno grandi ospiti, grandi personaggi musicali che interpreteranno un ruolo diverso rispetto alla consuetudine, anche se non lontano dalla loro professione".
Paolo attacca poi la cosiddetta tv del dolore: "C'è del cinismo quando si cavalca il dolore - ha sottolineato - quando determinati passaggi drammatici della vita delle persone vengono esposti, trattati, sviscerati, analizzati, anche emotivamente enfatizzati da chi fa una trasmissione per ottenere un ascolto maggiore". "Questo tipo di cinismo - ha aggiunto - lo leggi spesso negli occhi di chi sta raccontando qualche cosa, ci sono anche atteggiamenti posturali e prossemici da parte del conduttore che svelano un disincanto assoluto nei confronti del dramma che sta trattando e una morbosa voracità nello sperare che questo dramma si amplifichi a vantaggio di un presunto ascolto. I nomi di questi conduttori? Penso che siano facilmente rintracciabili".