Pierluigi Diaco, 40 anni il prossimo 23 giugno, fa coming out: da due anni convive con il compagno, Alessio. Lo confessa al Corriere della Sera.
Il suo è un coming out sereno e per nulla sofferto. Enfant prodige del giornalismo, conduttore radiofonico e televisivo, opinionista e anche ex naufrago dell'Isola dei Famosi, Pierluigi Diaco è raggiante. "La mia vita è bellissima", sottolinea. Quella che divide insieme ad Alessio.
La sua giornata è semplice: "Mi sveglio alle cinque. Alle sei, sono in radio. Poi, in redazione, da Maurizio Costanzo. Alle sette di sera, già ceno. Alle nove, sono a letto, se no non reggo. Prima, passo due ore con Alessio, il mio compagno. E' la prima volta che ne parlo, ma condividiamo la vita da due anni. Nel weekend, anche d’inverno, andiamo al mare in scooter. E tantissimo al cinema. Abbiamo un bassotto molto simpatico: Ugo", racconta Pierluigi Diaco al quotidiano.
In passato ha provato la cocaina, ma non gli piaceva, non lo faceva stare bene. Dieci anni in analisi. ma si è risolto diversamente. "Mi ha fatto meglio la radio che l’analista. Ho imparato ad ascoltare le storie degli altri, il tono di voce, come lo dicono, perché lo dicono", sottolinea.
Il coming out è arrivato, ma Pierluigi Diaco non crede alle etichette nella sessualità e in amore: "Non credo nelle definizioni. La sessualità è un dettaglio della personalità, non una patente d’identità. Non mi sono mai chiesto se ero etero, bisessuale o che altro. Ho sempre condiviso serenamente le mie storie con amici e familiari. Non sono stato sereno, semmai, dentro relazioni in cui la sessualità non si univa al sentimento. Poi, quando le due cose coincidono, è un momento: lo senti, è l’amore".
Alessio l'ha conosciuto a una festa prima di partire per le vacanze: "Ci siamo telefonati tutti i giorni e un mese dopo, rivedendoci, ci siamo riconosciuti". Vivono a Roma vicino al Colosseo. Pierluigi con lui pensa a un'unione civile e forse a un figlio: "Con una legislazione adeguata, lo adotterei, ma la dimensione genitoriale può essere vissuta in altri modi. Io, il mercoledì pomeriggio, faccio da zio al figlio di un amico. Lo prendo all'asilo, lo porto al parco. Mi piace quello che pensano i bambini, mi piacciono i loro capricci, i loro sogni".