Le parole dette senza problemi durante il collegamento telefonico in diretta a Mattino Cinque, rispondendo alle domande di Federica Panicucci, hanno scatenato un vero putiferio (per leggere la notizia clicca qui). Raffaella Fico, parlando della figlia di un anno, cercando di spiegare la frase pronunciata nell'intervista concessa a Diva e Donna: "Voglio solo che Pia possa vivere come la figlia di un calciatore: crescendo si renderà conto di chi è Mario Balotelli e non deve subire complessi di inferiorità nei confronti di altri figli di calciatori", aveva affermato con leggerezza: "Un figlio di calciatore ha i suoi privilegi, ad esempio, viaggia in prima classe in treno. Non vorrei che un giorno Pia mi dicesse ‘Come mai noi viaggiamo in seconda e non in prima se mio papà fa lo stesso lavoro degli altri?’". Attaccata in studio dagli opinionisti presenti, la 26enne aveva replicato: "Ognuno noi per i propri figli vuole il massimo e la serenità".
I media, tutti, hanno duramente criticato l'ex gieffina per il suo punto di vista, correlato, probabilmente, alle presunte pretese economiche avanzate nei confronti del calciatore, neo papà della piccola per sua stessa ammissione su Twitter. Raffa si è sentita in dovere di intervenire di nuovo nello show mattutino, cercando di gettare acqua sul fuoco, reso incandescente pure dalle reazioni scandalizzate del popolo del web.
"Voglio evitare equivoci e strumentalizzazioni, quindi ci tengo a precisare di non aver mai detto che essere figlia di un calciatore è uno ‘status symbol’ - ha chiarito la Fico - Ciò che ritengo evidente e naturale è che una mamma cerchi il meglio per il figlio: se un padre potrà dargli l’opportunità di viaggiare in prima classe, da mamma ne sarei felice".
"Mi preme quindi ribadire a tutti coloro che non mi hanno mai incontrata durante un viaggio in treno, che viaggio sempre in classe economica - ha poi continuato Raffaella - E che è mia abitudine essere sempre disponibile a interloquire con piacere con quanti mi avvicinano. Ma la cosa che in queste ore mi fa più male è la cattiveria emersa sulla base dell’estrapolazione di un discorso telefonico, cercando di strumentalizzare una frase e attribuendole un significato estraneo al mio pensiero". Finirà qui? Difficile...