Raoul Bova ha confessato che non di rado gli capita si svegliarsi di notte e di non riuscire a contenere la fame. Inizia a mangiare in maniera vorace, addirittura “svuotando il frigo”. L’attore lo ha raccontato durante un’intervista rilasciata nel programma radiofonico ‘I Lunatici’. “Ci sono periodi e periodi, di solito la mia notte è vivace, provo ad andare a dormire ma poi mi sveglio inevitabilmente, a volte penso, a volte scrivo, a volte mangio e svuoto il frigorifero”, ha fatto sapere il 49enne. “E' una cosa bellissima, perché la notte poi ti genera il mangiare vorace, l'istinto, però in linea di massima cerco poi di tornare a dormire una volta mangiato e proseguire fino alle sei, le sette del mattino”, ha aggiunto.
Durante la chiacchierata con lo show di Radio2, Raoul, che è padre di quatto figli, Alessandro e Francesco, avuti con l’ex moglie Chiara Giordano, e Luna ed Alma, frutto dell’amore con l’attuale compagna Rociò Munoz Morales, ha anche ripercorso le difficoltà vissute all’inizio della carriera. I suoi genitori, Giuseppe e Rosa, non appoggiavano infatti la sua scelta di intraprendere la strada della recitazione. Volevano che non abandonasse gli studi e così lui portò avanti la sua passione senza abbandonare l'Isef.
“Inizialmente era una cosa futile, non concreta, ai miei tempi era importante il pezzo di carta, il posto fisso, il diploma, l'università, andare in giro con un titolo di studio ti dava importanza. Invece l'attore era l'emblema dell'instabilità, ci sono carriere che iniziano e finiscono con un film solo. Mia mamma mi chiese di continuare a studiare. Facevo l'attore come hobby. Facevo il mio Isef e il cinema come secondo lavoro”, ha spiegato.
Considerato il sex symbol per eccellenza del mondo dello septtacolo italiano, Raoul non ha mai pensato di poter raggiungere e soprattutto mantenere il successo solamente grazie al suo aspetto fisico: “Se mi dà fastidio che molti dicano che sono bello? All'inizio può darti fastidio, perché magari è preponderante più quella cosa lì”. Poi però, ha sottolineato, se manca il talento non si va da nessuna parte.