- La 63enne e l’81enne sono separati da 24 anni, ma lei rimane il punto di riferimento dell’ex
- “L’ha scampata bella! Abbiamo attraversato momenti drammatici”, racconta
Rita Rusic gli ha salvato la vita. La 63enne spiega a Gente come Vittorio Cecchi Gori pochi giorni fa non sia morto per un soffio. L’imprenditore, ex politico e produttore cinematografico il 14 febbraio scorso è stato ricoverato al Policlinico Gemelli per gravi problemi respiratori: è stato anche in terapia intensiva. E’ stata lei a decidere di portarlo in ospedale. “L’ho fatto ricoverare - racconta - E’ stata la sua salvezza”.
“L’ha scampata bella! Abbiamo attraversato momenti drammatici, ma ora Vittorio sta meglio ed è tornato a casa”, svela la Rusic al settimanale che le regala la copertina. E aggiunge: “Vittorio ha un’età, è in sovrappeso e ha dei problemi che con l’avanzare degli anni non vanno certamente a migliorare. Lo stavo tenendo d’occhio perché negli ultimi tempi non mi convinceva e così l’ho fatto ricoverare prima del suo consueto check up. Questa è stata la sua salvezza perché quando la situazione è precipitata lui era già in ospedale. E’ stato fortunato”.
Rita e Vittorio sono stati una coppia dal 1983 al 2000. Nonostante siano separati da 24 anni, sono ancora legati. Il discusso divorzio è alle spalle, si sentono ancora quasi tutti i giorni. "Vittorio non ha nessuno e nei momenti difficili sa che può contare su me e su Mario (il loro secondogenito, ndr), perché nonostante tutto, anche se non riusciamo a perdonargli tante cose brutte del passato, siamo qui", sottolinea l’ex ‘vippona’ del GF Vip. E’ legata da tempo a Cristiano Luzio, di 30 anni più giovane di lei
I due ‘ex’ sono genitori di Vittoria, 34 anni, e Mario, 32. Rita sta pensando di occuparsi di cinema con loro e tornare a fare la produttrice: “Loro sono cresciuti a pane e cinema. Istintivamente sono tutti e due molto portati, inoltre Vittoria si è laureata in Sociologia e Criminologia e ha anche conseguito due lauree brevi in Psicologia e Comunicazione in America. Mario, invece, ha studiato finanza anche se ha un animo artistico. Ha il Dna dei produttori. Certo, sono rimasti traumatizzati dal nostro divorzio, dal fallimento del gruppo Cecchi Gori e hanno paura di sbagliare. Gli dico sempre che gli errori servono per migliorare e li sprono ad andare avanti. Io l’ho fatto. Quando mi sono separata andai a vivere negli Usa, dove con mia figlia e una socia abbiamo aperto un concept store che si è rivelato un grande successo. Ma il cinema è una malattia incurabile”.
“Con mio figlio stiamo lavorando ad alcuni bellissimi progetti. Spero di riuscire a realizzare un film entro il 2024”, confida Rita. Ne ha parlato con Cecchi Gori, anche se non con l’effetto sperato. “Vittorio non parla più di cinema e quando gli racconto cosa vogliamo fare mi risponde: ‘Non farete mai nulla’. Ma ci sottovaluta come ha sempre fatto. Noi andiamo avanti. Chi si ferma è perduto!”.