Roberta Bruzzone conferma la querela a Virginia Raffaele per l'imitazione che la comica le ha regalato sabato scorso, durante la puntata serale di "Amici 14". Intervistata su Periscope da Carmelo Abbate, giornalista, scrittore e saggista, ospite assiduo di "Quarto Grado", trasmissione tv con cui pure Roberta Bruzzone collabora da anni, ha spiegato le sue ragioni.
"Mi ha fatto incaxxare, non per la parodia, perché si sa, i più grandi personaggi famosi vengono parodiati, ci mancherebbe! Non c'è problema con la parodia che sotto certi punti di vista è pure lusinghiera. L'elemento che mi ha molto disturbato e che molti non hanno colto subito, ma ora diventerà più chiaro, è il continuo, reiterato, becero riferimento ad abitudini sessuali, a contenuti sessuali, a una sessualizzazione caricaturale che non mi appartiene", ha detto Roberta Bruzzone riferendosi alla caricatura di Virginia Raffaele. "Io sono una persona che in televisione si mostra sempre in maniera molto professionale, molto sobria, non mi sembra di approfittare della mia fisicità, né di averlo mai fatto in maniera procace o volgare - ha continuato la bionda - Quello poi che soprattutto mi ha disturbato è che Virginia Raffaele in maniera sistematica mi attribuisce condotte assolutamente infamanti, in particolare quella di aver ottenuto successo professionale non per meriti e fatica, dopo aver passato tanti anni sulla scena del crimine, a favore delle vittime, vicino a situazioni difficilissime, ma perché avrei elargito favori sessuali a destra e a manca. Siccome così non è e siccome ritengo che questa tipologia di contenuti sia ben oltre il diritto di satira, ho deciso di prendere posizione e di farlo per le vie legali".
Roberta ha poi parlato della querela, che conferma: "Certamente! Io lotto da moltissimi anni contro la violenza sulle donne. In un momento come quello che viviamo, pieno di femminicidi, questa sessualizzazione delle donne anche poco divertente è comunque pericolosa e quindi sotto questo profilo devo prendere posizione, proprio in virtù di quello che faccio io stessa, come donna e come professionista".
"Ho ricevuto molto messaggi da parte di familiari di vittime di casi di omicidio che ho trattato che hanno provato disagio a vedere questa rappresentazione di me, nel vedere ridicolizzata una professione che loro hanno trovato utile nelle vicende giudiziarie che ho contribuito a chiarire - ha spiegato Roberta Bruzzone - L'elemento che mi ha profondamente disturbato è proprio questo, che non ho colto solo io ma pure molte persone che, appunto, me lo hanno testimoniato. Posso essere simpatica o antipatica, credetemi, la cosa non mi interessa, l'elemento che mi disturba è che qualcuno possa insinuare che il motivo per cui io sono in tv è perché ho elargito 'favori' a destra e a manca. Sono in televisione perché so fare il mio lavoro, lo faccio da tanti anni, lo faccio bene: questo è l'unico motivo. Fatevene una ragione. Esigo rispetto. Non siete d'accordo? Vedremo come la penseranno i giudici".
La criminologa conferma la querela, che non riguarderà solo la comica che a suo parere l'ha infamata: "A chi mi critica per la mia posizione, ricordo che proprio la signora Maria De Filippi, quando venne parodiata in un noto programma tv, se ne ebbe piuttosto a male e impose la fine della sua parodia. Qundi se questo tipo di fastidio si è generato in lei al punto da attivarsi in tal senso, credo che potrà facilmente comprendere la inadeguatezza del tipo di contenuti che lei stessa ha messo in circolazione e naturalmente non riguarderà solo la signora Raffaele la mia azione...".
"Si può ridere, certo, ma non si devono offendere le persone", ha poi concluso la criminologa, brindando con Carmelo Abbate.